La circolarità del packaging è stata al centro di un paper dal titolo “Economia circolare e servizio fast food: raccolta e riciclo degli imballaggi cellulosici, il caso McDonald’s Italia”, promosso da Duccio Bianchi per Comieco, e presentato a Roma nel corso di un convegno organizzato insieme per McDonald’s e Sida Global Packaging Group con la partecipazione dei due eurodeputati europei Mercedes Presso e Massimiliano Salini
Mangiare fuori casa è ormai una pratica consolidata tra gli italiani, un’abitudine che nel 2022 colpisce un italiano su tre: il 7% di loro si rivolge ai cosiddetti “fast food” (Fast food), nuovi stili di vita e modelli gastronomici che includono non solo i giovani, ma hanno successo tra le persone di tutte le età che hanno legato il loro sviluppo allo sviluppo urbano. Il risultato è stato un aumento della quantità di imballaggi usa e getta per alimenti e bevande, che, una volta esaurita la loro vita utile in modo economico e sicuro, dovranno essere raccolti e riciclati, secondo le più semplici regole dell’economia circolare . .
Questa “circolarità” del packaging è stata al centro di una ricerca dal titolo “Economia circolare e fast food delivery: raccolta e riciclo degli imballaggi cellulosici, il caso McDonald’s Italia”, promossa da Duccio Bianchi (Nella foto) per Comieco, la federazione nazionale per il riciclo di carta e cartone, ed è stato presentato a Roma nel corso di un convegno organizzato in collaborazione con McDonald’s e il gruppo internazionale di imballaggi Sida, con la partecipazione di deputati del Parlamento Europeo Mercedes presso H Massimiliano Salini. Un tema particolarmente caldo anche in Europa dove è in discussione una proposta sulla regolamentazione degli imballaggi che sta facendo molto discutere e alla quale tutto il nostro settore produttivo si oppone. (Ne abbiamo parlato più volte su questo giornale). L’auspicio, non convincente, è che la proposta, visti i tempi ristretti, non possa ottenere approvazione all’interno di questa legislatura che, come tutti sappiamo, è ormai giunta al termine.
Le parole di Brisso a questo proposito sono molto significative: “Le buone pratiche di riciclo sono diffuse nel nostro Paese, soprattutto per carta e cartone, che raggiungono livelli e performance di eccellenza. Nel dibattito al Parlamento Europeo sulla regolamentazione degli imballaggi, difendiamo queste esperienze, rifiutando la contraddizione con il riuso, ma puntando sempre ai migliori risultati ambientali.
Nei ristoranti McDonald’s la carta costituisce la maggior parte degli imballaggi utilizzati (96,4%). Anche questi sono contenitori in fibra vergine perché in Italia la fibra riciclata non può essere utilizzata a contatto con gli alimenti, la maggior parte è monofilamento, il cui valore può essere valorizzato attraverso il riciclo. Con 670 ristoranti a livello nazionale, 32.000 dipendenti e 1.200.000 clienti giornalieri, la multinazionale americana è impegnata da tempo nel suo impegno verso la sostenibilità aumentando la consapevolezza degli utenti e il riciclo dei prodotti. In collaborazione con Seda, azienda da sempre impegnata nella ricerca e nell’innovazione nel packaging rispettoso dell’ambiente e che progetta e produce packaging McDonald’s, i suoi imballaggi sono realizzati principalmente con carta riciclabile certificata.
“Per noi è necessario adottare una corretta gestione dei rifiuti prodotti nei nostri ristoranti, migliorando la qualità e la quantità della raccolta differenziata”, ha affermato. Massimiliano dell’Acqua, Direttore Sostenibilità di MacDonald’s Italia – In quest’ottica la collaborazione con Comieco assume particolare importanza per la continua ricerca di buone pratiche e aree di miglioramento. Una comunicazione efficace e un controllo di qualità nella camera dimostrano che è possibile raggiungere un tasso di accettazione delle carte superiore all’80%. Inoltre, dalle analisi condotte emerge che 9 imballaggi su dieci vengono avviati al riciclo.
E aggiunge: “La collaborazione tra McDonald’s, Kumiko e Sida è l’esempio più avanzato di economia circolare Luca Nobili, Direttore Marketing Sida – best practices a livello europeo e globale che evidenziano come l’impegno responsabile e la cooperazione virtuosa tra gli attori dell’economia circolare possano dare un contributo tangibile e importante alla riduzione delle emissioni di CO2 ed evitare lo spreco di risorse preziose e vitali. Risorse come l’acqua. La proposta di regolamento sugli imballaggi introduce misure, come il divieto dell’uso di imballaggi monouso nei sistemi di ristorazione fast food e obiettivi obbligatori di riutilizzo per alimenti e bevande, che, se approvate, avrebbero conseguenze negative molto gravi, come un aumento delle emissioni e spreco d’acqua”.
Dalle ricerche emerge che esiste un modello sostenibile per la gestione di questi rifiuti di imballaggio che può essere esteso a tutti i fast food grazie ad appositi contenitori per la raccolta differenziata, un servizio di raccolta differenziata tempestivo e ben organizzato, l’utilizzo di imballaggi riciclabili e la cooperazione tra ristoratori e consumatori informati e coinvolti.
“Questo studio conferma come la sinergia tra operatori della ristorazione, industria che progetta imballaggi secondo standard di eco-design, operatori della raccolta e consumatori, stia portando la filiera italiana del riciclo di carta e cartone ad eccellere con altre prospettive per il futuro – commenta Carlo MontalbettiAmministratore Delegato di Comieco – Gli obiettivi europei al 2025 (tasso di riciclo del 75%) sono già stati superati e stimiamo di raggiungere l’85% nel 2023 (ovvero riciclare circa 4 milioni e 300 mila tonnellate di imballaggi in carta e cartone) in anticipo rispetto al target prefissato Per l’anno 2030.”
Come ha notato qualcuno al termine dell’incontro, il pianeta si può salvare con la scienza, la tecnologia e gli investimenti. È necessario coniugare la crescita economica con la sostenibilità ambientale, garantire occupazione e pace sociale e generare risorse da reinvestire nel ripristino e nella protezione delle risorse naturali. Questo è ciò che il Green Deal europeo si propone di realizzare nelle sue formule e obiettivi intermedi e finali, portando alla neutralità climatica entro il 2050, attraverso l’economia circolare e il consumo sostenibile.