Muore il sociologo Domenico Di Masi
È morto a Roma all’età di 85 anni il sociologo italiano Domenico De Masi, che coniò il concetto di “tempo libero creativo”, scrisse più di 20 libri e fu uno dei pensatori più influenti della fine del XX secolo. Questa informazione è stata confermata oggi sabato (9).
Secondo il quotidiano italiano “Il Fatto Quotidiano”, Di Masi è stato trovato malato il 15 agosto durante la sua vacanza a Ravello, in Costiera Amalfitana. All’ultimo aggiornamento di questo rapporto, la causa della morte non è stata ancora comunicata.
È stato professore ordinario di Sociologia presso l’Università La Sapienza di Roma e preside della Facoltà di Scienze della comunicazione presso la stessa istituzione.
Tra le sue opere c’è il bestseller “O Ocio Criativo” del 1995, che difende l’idea che il tempo libero non è una cosa negativa, poiché può stimolare la creatività individuale. È anche autore di libri come “Crescita senza lavoro”, “Emozione e destino” e “Il futuro del lavoro”.
Il sociologo è nato a Rodello nel 1938, e ha ricevuto il titolo di cittadino onorario del comune di Rio de Janeiro.
Nel giugno di quest’anno Di Masi ha incontrato a Roma il presidente Luiz Inacio Lula da Silva. I due hanno parlato dell’attuale situazione politica in Brasile e in Italia e hanno discusso della necessità di mantenere la pace in Europa e nel resto del mondo. I due si sono già riuniti nel 2020.
Il ‘tempo libero creativo’ e l’importanza della tecnologia
Il Ministero degli Interni, la disoccupazione di massa e la crisi economica erano temi persistenti per il sociologo Domenico De Masi anche prima della pandemia di Covid-19.
Domenico de Masi parla di home office, produttività e disoccupazione durante la pandemia
Secondo il professore, il progresso tecnologico è strategico in una situazione in cui più persone possono svolgere attività da qualsiasi luogo attraverso il cosiddetto “lavoro intelligente”.
“La tecnologia è un alleato sempre migliore per il tempo libero creativo”, ha detto in un’intervista a g1.
Masi ha chiarito che l’opportunità di lavorare da remoto non deve significare dedicare troppo tempo alle attività professionali.
“Diversi studi condotti in tutto il mondo dimostrano che attraverso il lavoro a distanza la produttività aumenta dal 15% al 20%. Ciò significa che un telelavoratore può fare in sette ore ciò che prima richiedeva otto ore in ufficio”, ha affermato.
“Attraverso il telelavoro, le persone che hanno allungato la loro giornata lavorativa invece di accorciarla, sono pazienti nevrotici che non possono vivere senza lavoro. Hanno bisogno di aiuto per disintossicarsi. Il telelavoro permette di conciliare lavoro, studio e tempo libero: cioè è tempo libero creativo.”
Influenza nella società italiana
Nel corso della sua carriera, Di Masi ha trascorso del tempo presso diversi centri di ricerca in Italia, tra cui l’Università Federico II di Napoli e l’Università La Sapienza di Roma, dove ha insegnato per gran parte della sua vita.
Nel 1995 l’intellettuale fonda la Società Italiana del Telelavoro (SIT), incaricata di promuovere e regolamentare il lavoro non strutturato nel Paese.
Di Masi era considerato anche uno degli intellettuali più vicini al Movimento 5 Stelle. Il suo lavoro ha influenzato diversi membri del gruppo, tra cui Giuseppe Conte, che è stato primo ministro italiano tra il 2018 e il 2021.
“[A morte de De Masi,] Soprattutto perde un uomo veramente colto e una mente lucida le cui analisi hanno avuto il merito di sfidare le convenzioni tradizionali sul lavoro e sulla società, portando le persone a riflettere sul proprio tempo e sul significato della propria vita. Lo si legge nel comunicato del partito.
Le sue ricerche sul mercato del lavoro sono fondamentali per la nascita del Movimento 5 Stelle, che ha influenzato la società italiana negli ultimi anni.
“La sua visione delle cose ha sempre rappresentato un riferimento importante per la società, che soprattutto è amica di molti di noi che oggi lo piangono”, ha affermato il partito.
“Intellettuale instancabile e personaggio pubblico appassionato, è sempre stato difensore delle cause sociali, del progresso delle conquiste umane e di un mondo più giusto e solidale. De Masi ha sempre avuto grande attenzione e affetto per il Brasile, visitando sempre il Paese per portare “prendere posizione anche nei momenti più difficili. Non c’è paura”, ha detto Lula in un messaggio sui social.
- Giuseppe Conte, ex primo ministro italiano
“Ci sono talenti che studiano avidamente tutta la vita, che padroneggiano intere materie e diventano un riferimento per l’intera comunità scientifica, e tuttavia mantengono l’umiltà e la curiosità di chi sa che c’è ancora molto da imparare. La conoscenza, al centro della tutto, le nostre costruzioni teoriche, le nostre conquiste scientifiche, sono irrefrenabili e ineludibili. “Non dimenticare che esiste un uomo di indomabile dignità”, ha detto l’ex primo ministro sui social.
- Roberto de Avila, giornalista
“Una delle persone più complete che abbia mai incontrato. Come uomo, come letterato. Ma, soprattutto, come essere umano”, ha detto D’Avila a GlobeNews.
Intervista a Domenico Di Masi
Guarda un estratto dell’intervista di Di Masi al programma di Roberto D’Avila su Globo News.
Intervista a Roberto D’Avila o al sociologo italiano Domenico Di Masi