Il piano di ripresa economica italiana, di cui venerdì ha presentato il suo progetto il premier Mario Draghi, prevede quattro riforme strutturali: pubblica amministrazione, giustizia, snellimento della legislazione e rilancio della concorrenza. Quindi, c’è ancora spazio per la modernizzazione del mercato del lavoro; Miglioramento della concorrenza nel mercato dei prodotti e servizi, riforma fiscale e crescente preoccupazione per l’ambiente. La riduzione della pressione fiscale, l’efficienza energetica e il lavoro antisismico sembrano essere stati rimossi dai piani.
Il premier italiano scrive nel testo che “il piano di ripresa fa parte di una più ampia e ambiziosa strategia di modernizzazione del Paese. Il governo intende modernizzare e migliorare le strategie nazionali in termini di sviluppo sostenibile e mobilità; ambiente e clima; idrogeno; cammello e la catena di approvvigionamento della salute Il governo vuole vincere questa sfida e fornire uno stato più moderno per le generazioni future, all’interno dell’Europa che è più forte e più solidale.
L’impatto del Piano nazionale di ripresa e resilienza, come viene chiamato il PRR italiano, sarà “almeno del 3,6% più alto nel PIL del 2026”. L’impatto sull’occupazione dovrebbe essere di circa 3 punti percentuali.
Il testo afferma che il governo “ha preparato uno schema di governance per il piano che fornisce una struttura di coordinamento centrale nel Ministero dell’Economia”. Questa struttura sovrintende all’attuazione del piano ed è responsabile dell’invio delle richieste di pagamento all’autorità. L’invio è subordinato al raggiungimento degli obiettivi pianificati. Accanto a questa struttura di coordinamento, c’è una struttura di valutazione e controllo ”. Questo tutela il problema della gestione dei fondi sindacali, che ha segnato la fine del precedente governo di Giuseppe Conte.
“I dipartimenti sono responsabili degli investimenti individuali e delle riforme; inviano i loro rapporti all’amministrazione centrale e alla struttura di coordinamento per garantire le successive richieste di pagamento alla Commissione europea”. “Il governo creerà anche Squadre di lavoro Può aiutare i dipartimenti a migliorare la loro capacità di investimento e semplificare le procedure. Il documento, pubblicato dai media italiani, afferma che la supervisione politica del piano è affidata a un comitato costituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, a cui partecipano i ministri competenti.
L’Italia ha diritto a 191,5 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti a basso costo dal cosiddetto Fondo europeo di ripresa e resilienza (RRF), che saranno integrati con 30 miliardi di prestiti privati, per un totale di 221,5 miliardi di euro da investire in fasi fino al 2026.