Dall’inizio dell’esplorazione umana spazioNel 1957 morirono 20 persone nel corso di missioni specifiche, 14 delle quali durante il volo Challenge del 1986 negli Stati Uniti.
In quell’occasione la nave esplose prima di entrare in orbita, e questa è considerata la più grande tragedia spaziale della storia, poiché nessun astronauta sopravvisse.
Le altre morti avvennero durante la missione russa Soyuz 11 nel 1971 (3 morti) e altri tre erano ancora a terra, quando la piattaforma dell’Apollo 1 prese fuoco nel 1967 e tutti morirono bruciati.
Tuttavia, cosa succede se qualcuno muore nell’universo? Quali protocolli sono previsti? Nonostante tutte queste incertezze, esistono standard che le agenzie spaziali, come la NASA in Nord America, devono seguire.
Nello spazio sono morti solo i russi
Di tutte le morti avvenute durante le missioni spaziali, solo tre si sono verificate durante la missione russa nello spazio del 1971. A quel tempo, la tragedia fu scoperta solo quando la nave vi fece ritorno Terra.
I corpi erano rimasti intrappolati nei sedili e gli esami condotti all’epoca indicavano la possibilità di soffocamento a causa di un malfunzionamento di una delle valvole di ventilazione.
In tempi di crescita ed emergenza del turismo spaziale, questo interesse sta aumentando in tutto il mondo. Tuttavia, nel caso specifico delle missioni con equipaggio, i medici e gli specialisti che lavorano nelle agenzie hanno una missione: garantire che la salute dei professionisti sia la migliore possibile prima di salire a bordo delle navette spaziali.
Se un astronauta muore durante una missione nel mezzo dello spazio e si trova nella cosiddetta orbita bassa del pianeta, deve essere portato in una capsula adatta.
Se ciò accadesse sulla Luna, anche altri colleghi avrebbero bisogno di posizionare il corpo in una capsula, che arriverebbe sulla Terra in pochi giorni.
L’obiettivo è garantire la dignità
Certo, è impossibile prevedere quando morirà una persona, ma quando un professionista muore in mezzo allo spazio, la sua dignità viene tutelata. Alla fine è la coppa di una persona che vorrebbe avere un funerale e un addio dignitoso.
In una potenziale missione per MartySarebbe impossibile riportare indietro il corpo immediatamente e ciò potrebbe accadere solo entro pochi anni.
Ma l’umidità e la temperatura costanti sulle navette spaziali aiutano a preservare i corpi degli astronauti per il periodo necessario.