“La legge sulla cittadinanza è buona, e il numero delle concessioni (l’Italia ha concesso più di 230mila cittadinanze in Europa, davanti a Spagna e Germania) lo dimostra. Non servono Ius Soli né scorciatoie. Si legge nella nota della Lega, accompagnata da una testo con fotomontaggio dei volti del leader Phi, Antonio Tajani e Segretario del DEM, Ellie Schlein Con la scritta: “I democratici riprendono lo ius soli, Fi apre uno spiraglio a destra”.
Perché, spiega: “La nostra posizione storica Aiuto la scuola giusta», ovvero il riconoscimento della cittadinanza italiana «dopo un ciclo scolastico di 10 anni». Questa è “la posizione che Forza Italia ha sempre avuto con Berlusconi come leader”, ricorda il portavoce azzurro Aghi. Raffaello Nevi Per questo chiede “coerenza” al suo partito. Quindi, se in Parlamento si aprirà il dibattito sulla riforma della legge sulla cittadinanza, spiega Nevi, “ribadiremo la nostra posizione storica sulle scuole AiAS e la porteremo avanti”. E: «Sul tema della cittadinanza c’è stato un dibattito negli anni e nel centrodestra ognuno ha le proprie posizioni. La nostra, portata avanti dal presidente Silvio Berlusconi: Siamo potenziali sulla questione scuola IAS. Poiché questo non è un episodio di piano governativo, rispettiamo la posizione degli altri. Non attacchiamo gli alleati in generale: per noi il nemico è la sinistra, soprattutto quella sinistra che ci accusa di razzismo, Confusione dello ius soli con la questione del razzismo o del non razzismo. Sono due cose completamente diverse e vanno tenute separate.», conclude.
“Prima di tutto è triste che un alleato dell’Alleanza ci stia attaccando. Ribadiamo sempre la nostra linea, ma a quanto pare non rientra nel piano del governo. Ognuno ha le proprie sensibilità e impostazioni. Siamo contrari allo Ius soli, ma siamo aperti allo Ius Scholae. Come ha detto Berlusconi, siamo favorevoli a promuovere l’integrazione. La scuola è il motore di questa integrazione – spiega Nevi -. Come approccio non vogliamo attaccare gli alleati – aggiunge -. La sinistra si sta ritirando. Molti moderati sono interessati a Fi proprio per la nostra posizione liberale e moderata. Invece di ringraziarci, abbiamo visto i post del club che non ci piacevano. La nostra strategia è prendere di mira i nemici, non gli alleati».
Tuttavia, nel corso degli anni, il dibattito politico ha regnato ciclicamente sulla necessità o meno di modificare l’attuale legge in materia di cittadinanza. I percorsi possibili sono diversi: dallo ius sanguinis, che sostanzialmente prevale in Italia, dallo ius scholae allo ius soli.
– Cittadinanza italiana: Secondo la normativa attuale, dal 1992, la cittadinanza italiana si acquisisce ‘iure sanguinis’, cioè chi nasce o è adottato da cittadini italiani. Possono richiedere la cittadinanza anche gli stranieri che risiedono in Italia da almeno dieci anni e che soddisfano determinati requisiti. In particolare, il richiedente deve dimostrare di avere un reddito sufficiente per mantenersi, di non avere precedenti penali e che non vi sono motivi che possano turbare la sicurezza della Repubblica. La legge prevede che gli stranieri nati, residenti legalmente e stabilmente in Italia fino al compimento dei 18 anni possano presentare domanda al raggiungimento della maggiore età. Tuttavia, questo è un processo lungo e non sempre riuscito. Infine, puoi diventare cittadino italiano anche attraverso il matrimonio.
– Solo io: Si riferisce alla nascita nel territorio dello Stato e si differenzia dallo ius sanguinis per l’elemento di discendenza o di filiazione. Nei paesi che lo utilizzano, chiunque sia nato nel territorio dello Stato è cittadino originario, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori.
– Scuola perfetta: Questo è il principio che lega l’acquisizione della cittadinanza italiana alla conclusione dell’intero ciclo di studi. Il tema è stato al centro di un ampio dibattito tra il 2017 e il 2018, ma il testo è finito in stallo in Aula nel 2022. Lo ius scholae riconosce la cittadinanza italiana ai minori stranieri nati in Italia o arrivati prima della maggiore età. 12. Coloro che hanno risieduto legalmente e ininterrottamente in Italia e hanno studiato regolarmente nel nostro Paese per almeno 5 anni in uno o più cicli scolastici. Il ciclo scolastico richiesto può essere prolungato (il programma di Forza Italia, ad esempio, prevede almeno 10 anni scolastici)
– Diritti culturali: Il disegno di legge è stato approvato dalla Camera nell’ottobre 2015 e poi bloccato al Senato. Prevede l’acquisto della cittadinanza italiana da parte dei minori stranieri nati in Italia o che abbiano compiuto i 12 anni, che “abbiano, per almeno cinque anni, regolarmente compiuto uno o più cicli nelle istituzioni scolastiche dell’ordinamento nazionale, o didattici. ” E i corsi di formazione sono corsi professionali della durata di tre o quattro anni con risultati positivi.