“Italiani famosi che hanno espresso il loro amore per il Ceará associandosi alle nostre attività e usanze”, sottolinea il giornalista e poeta Barros Alves. Controllo:
L’Assemblea del Ceará, rispondendo alla richiesta scritta dal deputato Felipe Motta, firmata dai deputati Claudio Pinho, Oscar Rodriguez e deputato Silvana, ha tenuto una sessione solenne lunedì 17, in omaggio alla comunità. L’italiano nel Ceará. Circa 10mila italiani hanno scelto il nostro Stato per vivere. Non erano guidati solo dal senso di avventura dei primi stranieri che arrivarono nel Ceará nei secoli XVI e XVII, desiderosi di esplorare il terreno aspro e di incontrare gli strani sentieri che conducono alle miniere d’argento ancora da scoprire. A partire dalla seconda metà del XIX secolo, alcuni italiani divennero pionieri e collaboratori nella costruzione del Ceará, che lottava contro il clima rigido ed era costantemente gravido di desideri e speranze, puntando a scoprire nuove frontiere di sviluppo. Già nei paesi europei e anche in altri stati brasiliani come San Paolo, il contributo italiano a quest’opera è stato significativo.
150 anni fa arrivarono nel Ceará i primi italiani. Da allora ad oggi emigrarono dalla terra di Dante, il mirabile poeta della Divina Commedia; Machiavelli, il fondatore della scienza politica moderna; Puntando verso l’infinito dalla Roma Eterna, questi immigrati si sono trasformati nel cuore in gente del Ceará, offrendo alla nostra terra la loro gioia, il loro buon umore, il loro lavoro, le loro esperienze e conoscenze. Per gli italiani è preziosa l’osservazione dello storico Geraldo Silva Nobre sugli stranieri che scelgono il Ceará come seconda patria rispetto ad altri immigrati: “L’importanza degli apporti tecnici individuali di artigiani stranieri, ispirati o volontariamente stabiliti nel Ceará, nella provincia di allora , dove hanno sviluppato le loro attività e scambiato competenze ed esperienze specifiche, nell’ambito di numerose relazioni (…), per i servizi forniti e per la creazione di nuove famiglie nel Ceará.” Imprenditori, commercianti, artisti, scienziati, specialisti, professionisti provenienti da diversi campi del sapere, compongono la comunità italiana nel Ceará, ha sottolineato il deputato dott. Come ha giustamente sottolineato Silvana, “È una comunità ricca di talenti e di persone dedite al lavoro, che tutti meritano. Rispetto, sostegno e, soprattutto, fraternità della gente del Ceará.
È opportuno e necessario ricordare i nomi di italiani famosi che si sono integrati nelle nostre attività e costumi e hanno espresso il loro amore per il Ceará, rappresentato dall’avvocato Francisco Angelo di Francesco Filho, come la famiglia Di Francesco. , nipote del primo Di Francesco a sbarcare sulle nostre coste nel XIX secolo. Fernando Dal’Olio, un gentiluomo, intraprendente, filantropico e animato dal senso di solidarietà; Mario Ferrario, segretario dell’associazione che li unisce, è un cittadino stimato che mantiene alto il senso delle tradizioni tanto care ai suoi connazionali e alla nostra gente; E, “dulcis in fundo”, il giovane e simpatico imprenditore Mario Boccadoro, che, come il suo nome, è un famoso oratore di Cristostomo, detto “la bocca d’oro”, che ha solo incoraggiamento e benevolenza per chi gli parla lui. lui. Boccatoro è il presidente della Comunità Italiana del Sierra, eletto per coordinare gli scambi tra gli italiani e i loro rapporti con la gente della Sierra, cosa che fa con diplomazia e buon senso. Complimenti quindi a tutti gli italiani che hanno a cuore il Ceará.
Barros Alves Giornalista e poeta