Le bandiere irachena e curda si fondono sullo sfondo del tricolore italiano, con il profilo dell’elmo romano a suggellare la cooperazione e la solidarietà tra i popoli nella lotta al terrorismo islamico..
All’ingresso campeggia il simbolo dell’azione Prima Partica, ispirata all’omonima legione romana creata da Setimo Severo. Campo SingharaUna base militare italiana che da dieci anni coordina l’addestramento militare Peshmerga nel Kurdistan iracheno. Un impegno nato nell’ambito dell’operazione internazionale contro l’Isis e che ha portato alla formazione di migliaia di soldati, quasi duemila solo nell’ultimo anno.
La base si trova presso l’aeroporto pesantemente blindato di Erbil e impiega 300 soldati italiani esclusivamente per addestrare i soldati Peshmerga su richiesta del governo del Kurdistan. Dalle esercitazioni dei cecchini alla gestione delle sommosse, dalla guerra urbana a quella in montagna, la missione italiana presta il suo know-how per addestrare soldati curdi in due campi di addestramento nel nord della regione autonoma, Benaslava e Atrash. . Inoltre, presto sarà operativa una nuova area di addestramento a Sulaymaniyah, nella regione meridionale.
“L’Isis è stato sconfitto nel 2017, ma esistono ancora sacche di resistenza nel territorio iracheno. – Queste le parole del comandante dell’operazione, colonnello Francesco Serafini – e la nostra operazione di addestramento dei Peshmerga è fondamentale affinché possano aumentare le loro capacità per impedire il ritorno dell’Isis. Inoltre, la missione prevede l’addestramento dei Carabinieri della Polizia Federale Irachena a Baghdad. Solo nel 2023 abbiamo formato circa 3.000 agenti.
Del contingente italiano a Erbil fa parte il Task Group Griffon, uno squadrone di 60 soldati e alcuni elicotteri a disposizione della coalizione per trasportare personale e rifornimenti in varie basi nel nord dell’Iraq. “Personalmente sono molto soddisfatto e orgoglioso del lavoro svolto – prosegue il comandante in partenza da Campo Singara il 30 maggio – ma soprattutto di aver avuto l’opportunità di confrontarmi con diverse forze interforze, non solo dell’esercito. Dalla Marina Militare e dall”Aeronautica Militare e Carabinieri’.
L’operazione Prima Parthika non è solo un’esercitazione militare. Il gruppo italiano è, infatti, coinvolto anche in attività di cooperazione civile e militare che sostengono le persone attraverso donazioni e attività di beneficenza.. “Il nostro obiettivo è creare collegamenti tra gli enti locali e le organizzazioni governative e non governative – la manager Teresa D’Amico – e con tutte le persone non militari che influenzano la popolazione”. Nei giorni scorsi, infatti, il gruppo italiano ha donato materiale scolastico e vestiti ad alcuni orfani di Erbil.
In rigorosa fila indiana aspettano il loro “regalo” e poi – con gli occhi coperti da pile di quaderni e magliette – tornano ai loro posti e ricambiano il sorriso agli operatori. Quando qualcuno entra Un “grazie” molto sgrammaticato ma toccante.