Alejandro Giammattei, ex presidente del Guatemala, è stato vietato di entrare negli Stati Uniti. Il Dipartimento di Stato americano ha citato come motivo dell'azione le accuse del suo coinvolgimento in gravi casi di corruzione.
Informazioni dal Dipartimento di Stato americano
Il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha indicato, in un comunicato ufficiale, che ci sono informazioni attendibili secondo cui Giamatti ha accettato tangenti in cambio dell'adempimento dei suoi doveri pubblici durante il suo mandato come presidente del Guatemala. Tali azioni hanno influito negativamente sulla trasparenza del governo e sullo stato di diritto.
Durante il suo mandato, Giamatti è stato criticato per non aver rivitalizzato l’organismo anticorruzione sostenuto dalle Nazioni Unite che il suo predecessore aveva chiuso. Si è anche impegnato in numerosi scontri con gli Stati Uniti sugli sforzi per controllare la corruzione.
Giamatti ha sostituito il nuovo governo
Lunedì Giamatti è stato sostituito dal difensore della lotta alla corruzione Bernardo Arévalo. Arévalo ha dovuto affrontare una campagna difficile a causa di quello che ha definito un “tentativo di colpo di stato” da parte dei pubblici ministeri per rovesciarlo. Tuttavia Giamatti ha promesso pubblicamente di attuare un passaggio ordinato al nuovo presidente.
Un portavoce del governo ha detto a Reuters: “Il governo del presidente Arévalo rispetta le decisioni del governo degli Stati Uniti e i criteri che stabilisce per l'ineleggibilità dei cittadini guatemaltechi”.
Apertura di Arévalo e prospettive future
Arévalo ha assunto la presidenza del Guatemala nelle prime ore di lunedì mattina, dopo una tumultuosa cerimonia di inaugurazione, ritardata di ore a causa di un tentativo dell'ultimo minuto da parte dell'opposizione al Congresso di indebolire la sua autorità. Giamatti non era presente alla cerimonia.
Arévalo, 65 anni, si presenta come un difensore della democrazia e leader di un movimento progressista volto a rimodellare un panorama politico a lungo dominato dai partiti conservatori.