Fonti governative guidate da Mario Draghi, citando EFE, hanno riferito sabato che l’Italia ha inviato alla Commissione Europea il piano europeo di ripresa epidemica, che è stato concesso per 222,1 miliardi di euro e finanziato da fondi europei e risorse nazionali.
La trascrizione è stata spedita venerdì pomeriggio, con scadenza fissata per il 30 aprile.
Il primo ministro italiano Mario Draghi ha presentato questa riforma e pacchetto di investimenti lunedì alla Camera dei Rappresentanti e martedì al Senato, e dopo l’approvazione martedì in entrambe le Camere, il Consiglio dei Ministri lo ha approvato giovedì.
Il piano di Draghi ammonta a 222,1 miliardi di euro per finanziare riforme per tirare fuori l’Italia dalla crisi epidemica, di cui 191,5 miliardi di euro proverranno dal meccanismo europeo di ripresa e resilienza e 30,6 miliardi di euro saranno risorse private, a seguito di una deviazione in pubblico spesa.
Il piano è suddiviso in sei aree: circa 68,6 miliardi di euro per la trasformazione ambientale, 49,2 miliardi per la digitalizzazione, 31,9 miliardi per l’istruzione, 31,4 miliardi per le infrastrutture, 22,4 miliardi per la promozione dell’inclusione sociale e della coesione e circa 18,5 miliardi per la salute.