La decisione è stata presa nel corso della riunione ordinaria del Consiglio dei ministri, si legge in un comunicato diffuso questa mattina, in cui si spiega che la concessione attribuisce al concessionario “il diritto esclusivo di condurre operazioni petrolifere, con l’obiettivo di produrre petrolio, a partire da risorse emergente da uno o più giacimenti petroliferi sotterranei” entro i confini dell’area di concessione.
Concede inoltre “il diritto non esclusivo di costruire e gestire infrastrutture per la produzione e il trasporto del petrolio prodotto da giacimenti petroliferi sotterranei, entro i confini” dell’area concessa, al largo delle province di Nampula e Zambezia, “a meno che non vi sia accesso a un sistema o un’infrastruttura di oleodotto o gasdotto esistente.” altre infrastrutture a termini e condizioni commerciali ragionevoli.
L’Istituto Nazionale del Petrolio (INP) del Mozambico ha annunciato nel 2022 che la compagnia petrolifera italiana ENI aveva presentato una proposta per esplorare le aree disponibili nell’allora sesto concorso per la concessione di aree di ricerca e produzione di idrocarburi, in questo caso specifico A6-Area C, come operatore (60%), con ENH di proprietà statale del Mozambico come partner (40%).
Il Mozambico possiede la terza riserva di gas naturale più grande dell’Africa, stimata in circa 180 milioni di piedi cubi.
Il Paese ha attualmente tre progetti di sviluppo approvati per esplorare le riserve di gas naturale nel bacino di Rovuma, classificato tra i più grandi al mondo, al largo di Cabo Delgado.
Due di questi progetti sono più grandi e prevedono di convogliare il gas dal fondale marino alla terra, raffreddarlo in un impianto per esportarlo via mare in forma liquida.
Uno è guidato da TotalEnergies (consorzio Zona 1) e i lavori sono proseguiti fino alla sospensione a tempo indeterminato, dopo un attacco armato a Palma, nel marzo 2021, quando la compagnia energetica francese ha annunciato che avrebbe ripreso i lavori solo quando la zona fosse stata ristabilita. RIMOSSO. sicurezza.
L’altro è l’investimento all’orizzonte, ancora da annunciare, guidato da ExxonMobil ed Eni (consorzio Area 4, a terra), con l’altra compagnia petrolifera italiana, “offshore”, già praticamente in piena produzione.
PVJ // Polizia nazionale afgana
Losa/La fine