Dopo il fallimento dello Starliner, i rapporti tra Boeing e la NASA continuarono ad essere tesi. Questo rapporto ha infatti aperto un nuovo capitolo: il razzo sviluppato dall’azienda aerospaziale per la missione lunare Artemis 4.
Un recente rapporto dell’OIG (Ufficio dell’ispettore generale della NASA), pubblicato La scorsa settimana ha sollevato grandi preoccupazioni circa lo sviluppo del massiccio razzo SLS.
Il documento rivela problemi con la costruzione del razzo, che potrebbero successivamente ritardare il lancio delle missioni Artemis. Uno dei maggiori problemi individuati è lo stadio superiore del Terminal 1B, in fase di sviluppo da parte della Boeing.
Il nuovo stadio in costruzione spinge la navicella spaziale verso la Luna e la NASA ha richiesto la nuova versione per aumentare di 10 tonnellate la capacità di carico utile che la missione Artemis sarà in grado di trasportare.
Carenza di personale
Sebbene il lancio del razzo sia previsto per il 2028, il rapporto della NASA evidenzia che il lavoro di Boeing non soddisfa gli standard internazionali o i requisiti della NASA. In effetti, il documento afferma che ci sono seri problemi con il controllo di qualità.
Pertanto, la DCMA (Defence Contract Management Agency degli Stati Uniti) ha inviato a Boeing diverse richieste di azioni correttive (CAR), indicando molteplici violazioni degli obblighi contrattuali. In totale, la società ha ricevuto un ordine per 71 azioni correttive. Di questi, 24 non hanno potuto essere riparati rapidamente o comportavano modifiche critiche per la sicurezza.
Il rapporto rileva che “il numero limitato di dipendenti Boeing con formazione ed esperienza nel settore aeronautico” è un fattore importante nei fallimenti del controllo qualità.
Secondo la NASA, Boeing non ha implementato adeguate procedure di formazione e supervisione per far fronte alla carenza di personale qualificato, il che solleva preoccupazioni sulla sicurezza e l’affidabilità dei componenti del razzo.
Boeing aumenta i costi dei razzi e complica ulteriormente il rapporto con la NASA
Secondo la NASA, Boeing ha aumentato le stime dei costi per lo sviluppo del razzo SLS, che ritarderebbe la missione Artemis 4. Lo stadio principale SLS costerà circa 5,7 miliardi di dollari, ovvero 700 milioni di dollari in più rispetto al costo fissato dalla NASA nel 2023.
La NASA indica che più della metà di questo valore corrisponde allo sviluppo dello stadio superiore. “Il costo della fase superiore aumenterà da 962 milioni di dollari nel 2017 a circa 2,8 miliardi di dollari nel 2028”.
Inizialmente la Boeing avrebbe dovuto consegnare lo stadio superiore alla NASA nel 2021, ma lo ha rinviato all’aprile 2027.
Il rapporto dell’ispettore generale raccomanda alla NASA di sviluppare un programma completo di formazione sulla gestione della qualità per i dipendenti Boeing e di prendere in considerazione l’imposizione di sanzioni finanziarie in caso di violazione del contratto.
Il problema con lo Starliner
Come abbiamo già accennato qui Gesso del BrasileBoeing è importante per la strategia della NASA. L’agenzia vuole due partner commerciali quindi non si affida esclusivamente a SpaceX. Pertanto, sebbene la NASA abbia approvato il programma di formazione, l’agenzia non si è impegnata a imporre sanzioni finanziarie a Boeing.
Tuttavia, il rapporto della NASA arriva in un momento inopportuno per la Boeing, che, oltre al razzo, ha già problemi con lo Starliner. La navicella spaziale della Boeing ha avuto problemi con i suoi propulsori e ha sollevato dubbi sulla sua affidabilità nel portare gli astronauti sani e salvi sulla Terra.
La NASA ha dichiarato mercoledì (14) durante una conferenza stampa che non ha ancora deciso cosa intende fare con la navicella spaziale Boeing. Nonostante ciò, l’agenzia sottolinea di avere ancora “elevata fiducia” nello Starliner, tanto da poterlo utilizzare in caso di emergenza.
La NASA ha anche detto che non si aspetta che le cose vadano bene con la navicella spaziale. “Questa missione è stata un volo di prova… [os astronautas Butch Wilmore e Suni Williams] “Sapevano che questa missione avrebbe potuto non essere perfetta”, ha detto il capo astronauta della NASA Joe Acaba durante la conferenza.
piano b
L’agenzia ha anche affermato che è stato messo in atto un piano di backup con SpaceX. L’idea è quella di portare gli astronauti bloccati in orbita a bordo della nave da missione Crew 9 e, per farlo, verrà lanciata con meno astronauti del previsto, per lasciare due posti vuoti. In questo caso, Wilmore e Williams dovrebbero trascorrere altri otto mesi nello spazio.
La NASA prevede di prendere una decisione entro la fine di agosto.