Una spedizione sul relitto del galeone San José, al largo delle coste della Colombia, ha ritrovato reperti mai visti prima. L’elenco comprende cannoni in ghisa, pezzi di porcellana e ceramica e oggetti possibilmente d’oro. La nave spagnola affondò nel 1708 durante la battaglia del Barro, in un arcipelago vicino alla città colombiana di Cartagena. È stato ritrovato nel 2015, ma il suo studio è iniziato solo di recente.
Il suo relitto è profondo 600 metri ed è stato indagato tra il 23 maggio e il 1 giugno, secondo una dichiarazione rilasciata dal governo colombiano. Si ritiene che nel sito ci siano tesori archeologici del valore di miliardi di dollari.
“Crediamo che sia possibile trovare nuovi resti che approfondiranno le informazioni che abbiamo finora”, ha affermato Alena Caicedo, direttrice dell’Istituto colombiano di antropologia e storia.
L’esplorazione dei fondali marini ha coperto un’area di 461mila metri quadrati. I ricercatori hanno identificato specie come lo squalo senza pinna e il pesce spada nella zona, che è diventata un ecosistema “dinamico e vivente”.
«Tutti gli elementi della nave sono studiati, dalla poppa fino ai più piccoli dettagli – ha dichiarato in un comunicato Giovanni Fabio Geraldo Gallo, direttore generale dell’Amministrazione Marittima – Ogni nuova scoperta apre scenari di ricerca che ci permettono di formularne di più ipotesi accurate sul suo affondamento”. Affari.
Nel giugno 1708, gli inglesi mirarono a sequestrare le navi della flotta spagnola per trattenerne il carico nel bel mezzo della guerra di successione spagnola. Il galeone San José trasportava tesori e centinaia di passeggeri in Spagna.
Ma la natura della battaglia portò all’affondamento della nave. I testimoni di quanto accaduto sono fondamentali per comprenderne le cause, ma c’è controversia sul motivo per cui il veliero affondò. Dal lato britannico, i documenti indicano che è stato esposto a un’esplosione interna. Rapporti spagnoli dicono che questo fu il risultato di una battaglia. Le varie versioni possono ora essere confrontate con i resti fisici della nave per determinare la causa più probabile dell’affondamento.