Il Fondo Monetario Internazionale ha lanciato un avvertimento all’Italia sulla necessità di intraprendere riforme rapide e decisive per affrontare il debito pubblico, che dovrebbe continuare a crescere e raggiungere il 145% del PIL nel 2026.
Nel suo rapporto annuale sull’economia italiana, pubblicato lunedì, il Fondo monetario internazionale ha esortato il governo a ridurre i deficit, il debito e i ritardi nella gestione dei fondi europei per la ripresa post-pandemia, al fine di garantire la stabilità economica e la fiducia degli investitori.
Il Fondo monetario internazionale ha osservato che l’economia italiana ha mostrato resilienza nel riprendersi dall’impatto della pandemia e dagli alti prezzi dell’energia, grazie al turismo e all’importante sostegno politico.
“Ma guardando al futuro, le dinamiche non sono favorevoli, poiché si prevede che la crescita economica rallenterà e poi riprenderà, ma rimarrà debole, mentre il costo effettivo del finanziamento del debito aumenterà”, ha avvertito il Fondo monetario internazionale.
La crescita del Pil italiano, che ha raggiunto lo 0,9% nel 2023, è rallentata allo 0,6% nel primo trimestre del 2024, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una previsione dello 0,7% per il 2025.
Secondo il Fondo monetario internazionale, “un aggiustamento di bilancio più rapido del previsto è giustificato per ridurre il rapporto debito/PIL con maggiore fiducia e ridurre i rischi finanziari”.
Per quanto riguarda il sistema bancario italiano, l’organizzazione ha affermato che rimane forte, ma i rischi per la stabilità potrebbero aumentare quando la politica monetaria diventerà meno restrittiva e gli effetti delle misure eccezionali di sostegno si allenteranno.