Francesco è intervenuto al vertice di Borgo Egnazia, in Puglia. Nella sessione congiunta con i leader mondiali, ha evidenziato opportunità, rischi e implicazioni dell’intelligenza artificiale: l’umanità è condannata a un futuro senza speranza se le persone vengono private della capacità di decidere per se stesse e per la propria vita, e sono condannate a dipendere dalle scelte delle macchine .
Salvatore Cerenzio/Mariangela Jagurappa – Vatican News
“Nessuna macchina dovrebbe, in nessuna circostanza, avere la possibilità di scegliere di porre fine a una vita umana.” È quanto ha detto Papa Francesco nel suo discorso prima del vertice dei leader del G7, a Borgo Egnazia, in Puglia. Il vertice è iniziato giovedì 13 giugno e si concluderà sabato 15 giugno.
Arrivo in Puglia
Il Papa è arrivato in elicottero intorno alle 12,15 ed è stato ricevuto dal primo ministro italiano Giorgia Meloni. Ha poi avuto quattro incontri bilaterali con Georgieva (Fondo monetario internazionale), Zelenskyj, Macron e Trudeau, prima di trasferirsi, accompagnato dal primo ministro italiano Giorgia Meloni, nella Sala Sala, dove è stato accolto tra gli applausi dei leader congiunti. una classe. .
Il Papa ha parlato dell’intelligenza artificiale, che è uno dei temi principali del G7. Ha detto che era uno “strumento meraviglioso” ma allo stesso tempo “straordinario”. Uno “strumento” capace di apportare beneficio o danno, come tutti gli “strumenti” creati dall’uomo fin dall’inizio della creazione. A questo tema Sua Santità il Papa ha dedicato il suo messaggio in occasione della 58ª Giornata mondiale delle telecomunicazioni. Ora, davanti agli uomini e alle donne che governano il mondo, esamina le opportunità che esso offre, ma soprattutto i suoi pericoli e le sue “implicazioni per il futuro dell’umanità”. Il suo sguardo si concentra soprattutto su questa guerra con i suoi “pezzi” sempre più consolidati.
In un dramma come il conflitto armato, è urgente ripensare lo sviluppo e l’uso di dispositivi come le “armi letali autonome” per vietarne l’uso, a partire da un impegno attivo e concreto per introdurre un controllo umano maggiore e più importante che mai.
Potenziale umano
Spero che le macchine non uccidano mai l’uomo che le ha create. Intervenendo dalla piattaforma del G7 sull’ingegno umano, Francisco ha chiarito che non c’è alcun pregiudizio riguardo al progresso scientifico e tecnologico, ma piuttosto il timore della deviazione: «La scienza e la tecnologia sono prodotti straordinari del potenziale creativo di noi esseri umani», ha sottolineato il Pontefice. disse. «È attraverso l’utilizzo di questo potenziale creativo che Dio ci ha donato che viene alla luce l’intelligenza artificiale», ha osservato il Papa. Educazione e Politica “È ora possibile avanzare l’ipotesi che il loro utilizzo influenzerà sempre più il nostro modo di vivere, le nostre relazioni sociali e, in futuro, anche il modo in cui concepiamo la nostra identità di esseri umani”.
Quindi, da un lato, le possibilità offerte dall’intelligenza artificiale sono entusiasmanti; D’altro canto, generano paura a causa delle conseguenze previste. In primo luogo, Francisco ritiene necessario distinguere opportunamente tra una macchina che “può, per certi aspetti e utilizzando questi nuovi mezzi, produrre scelte algoritmiche” e quindi “tecnicamente scegliere tra diverse possibilità”, e un essere umano che, di fatto, “non solo sceglie, ma può in cuor suo decidere.
“Ecco perché, di fronte al miracolo delle macchine, che sembrano in grado di scegliere autonomamente, dobbiamo avere ben chiaro che all’uomo va sempre lasciata la decisione, anche nei toni drammatici e urgenti con cui talvolta si presenta in le nostre vite.”Il Papa ha detto.
Il monito del Papa è stato enfatico: “Condanneremo l’umanità a un futuro senza speranza se priveremo le persone della capacità di decidere per se stesse e per la propria vita, condannandole a dipendere dalle scelte delle macchine”, ha affermato proteggere lo spazio per un controllo umano significativo sul processo di selezione dei programmi di intelligenza artificiale”, ha affermato: è in gioco la stessa dignità umana.
La rivoluzione industriale cognitiva
Insomma, non parliamo solo di progresso scientifico, ma siamo di fronte a “una vera rivoluzione cognitiva industriale che contribuirà, come ha detto Papa Francesco, alla creazione di un nuovo ordine sociale caratterizzato da complesse trasformazioni storiche”.
L’intelligenza artificiale può consentire la democratizzazione dell’accesso alla conoscenza, l’avanzamento accelerato della ricerca scientifica e la possibilità di delegare il duro lavoro alle macchine; Ma, allo stesso tempo, può portare con sé una maggiore ingiustizia tra paesi sviluppati e in via di sviluppo, tra classi sociali dominanti e classi sociali oppresse, mettendo in pericolo la possibilità di una “cultura dell’incontro” e promuovendo una “cultura dell’esclusione”. “Questo è il pericolo”, ha detto.
Etica e algoritmi
Francesco ha parlato di “moralità”: qui è in gioco la condizione umana di “libertà” e di “responsabilità”; Senza di essa, “l’umanità ha corrotto i confini della sua esistenza e si è trasformata in nemica di se stessa e del pianeta”. Il Papa ha constatato oggi che «c’è una perdita, o almeno un’eclissi, del significato dell’essere umano e una chiara irrilevanza del concetto di dignità umana», aggiungendo che i programmi di intelligenza artificiale «devono sempre essere organizzati a vantaggio della ogni essere umano”. . Devono avere, in altre parole, “ispirazione morale”.
In questo senso, il Papa si è riferito positivamente alla firma a Roma, nel 2020, segnato dalla pandemia, della Rome Call for AI Ethics, sostenendo questa forma di moderazione etica algoritmica condensata nel termine “algoritmica”.
Anche se abbiamo difficoltà a identificare un unico insieme di valori universali, siamo in grado di trovare principi comuni per affrontare e risolvere i dilemmi o i conflitti della vita.
La necessità di andare verso una “politica sanitaria”
Tra i vari rischi, il Papa teme anche il “modello tecnocratico”. Ha detto che è proprio qui che “l’azione politica” diventa “urgente”. La politica, per molti oggi, è una “brutta parola” che richiama “errori”, “corruzione” e “l’incompetenza di alcuni politici”, oltre a “strategie volte a indebolirla, a sostituirla con l’economia, o a controllarla”. con la forza.” Un po’ di ideologia”. futuro con speranza e fiducia.
Il Papa ha affermato che ci sono infatti “cose che devono cambiare attraverso ridefinizioni fondamentali e trasformazioni importanti” e “solo una sana politica può orientare la strada, coinvolgendo i settori e i saperi più diversi”. E ha aggiunto: “In questo modo, un’economia integrata in un progetto politico, sociale, culturale e popolare orientato al bene comune può aprire la strada a diverse opportunità, il che non significa fermare la creatività umana e il suo sogno di progresso, ma piuttosto indirizzare quell’energia in un modo nuovo.”
pomeriggio
Le parole del Papa sono state accolte da applausi e la Meloni le ha commentate definendole «una fonte di ispirazione per tutti noi». Francisco si è fermato anche ad ascoltare gli altri relatori della sessione congiunta. Dopo le 19, è ripresa la seconda sessione degli incontri bilaterali: il Sommo Pontefice ha incontrato William Samoi Ruto, Presidente del Kenya, Luiz Inacio Lula da Silva, Presidente del Brasile, e Joseph Biden, Presidente degli Stati Uniti d’America. America.
Come ha informato la Sala Stampa della Santa Sede, Narendra Modi, Primo Ministro dell’India, l’incontro e il colloquio si sono svolti nel pomeriggio, dopo la sua conclusione. La stessa cosa è successa con il presidente turco Erdogan. Infine un omaggio speciale a Giorgia Meloni e alle 20,45, un’ora più tardi del previsto, il Papa è rientrato in Vaticano.