Il documento è ancora in fase di negoziazione, ma la bozza è stata pubblicata senza riferimento. La proposta di includere il termine è stata avanzata dalla Francia, che pochi mesi fa ha approvato un riferimento all’aborto legale nella sua Costituzione. Anche il governo canadese è stato favorevole, mentre altri non si sono opposti. Fatta eccezione per i mecenati italiani.
Nel 2023, al vertice del G7 in Giappone, la dichiarazione dei leader ha sottolineato l’importanza “dell’accesso all’aborto legale e sicuro, oltre alle cure post-aborto”.
Tuttavia, nel discorso che sarà pubblicato questo venerdì, il rapporto dovrebbe affrontare solo l’impegno dei governi a garantire l’accesso alla salute per le donne. La leadership del G7 di quest’anno viene dall’Italia, che è governata da forze di estrema destra legate a Bolsonaro.
Dietro le quinte, il dibattito ha creato tensione tra Meloni, che ha vinto le elezioni europee della scorsa settimana, ed Emmanuel Macron, sconfitto dall’estrema destra nel suo Paese.
Roma accusa le autorità parigine di cercare di accontentare il popolo francese portando la questione sul tavolo. Per Meloney non c’è bisogno di ripetere i termini utilizzati nel 2023. Secondo lui, Macron condurrà una “campagna elettorale utilizzando il G7”.
L’aborto è legale in Italia e la Meloni ha fatto sapere che non cercherà di cambiare la legge. Ma i gruppi per i diritti umani hanno messo in guardia dalle crescenti difficoltà nell’accesso alle procedure.