Privato della sua politica monetaria, il paese è diventato più vulnerabile agli squilibri esterni e alle debolezze interne del suo tessuto economico (deficit di competenze, bassa produttività, debole competitività, alto debito, bassa integrazione di tecnologia e innovazione, ecc.). Di conseguenza, l’economia portoghese è stata una delle economie meno sviluppate della zona euro tra il 1999 e il 2019, davanti a Italia e Grecia. In questo periodo, il tasso di crescita medio annuo del PIL pro capite è diminuito dello 0,8%.
Le prospettive di crescita nel periodo post-pandemia, che inizia nel 2021, sono un po ‘più incoraggianti. Secondo le ultime proiezioni del FMI, il tasso di crescita medio annuo del paese sarà del 2,8% fino al 2026, posizionando il Portogallo al centro della classifica della zona euro e davanti alle economie tedesca, francese o italiana.
Questa introduzione sottolinea che il Portogallo deve riprendersi non solo dagli effetti economici della crisi pandemica, ma anche da due decenni persi in termini di crescita. La buona notizia è che la ripresa economica beneficerà del percorso di consolidamento dei conti pubblici e, soprattutto, di circa 60 miliardi di euro di nuova moneta europea.
Tuttavia, tutto questo denaro non cambierà realmente le regole del gioco a meno che non aiuti ad aumentare la produttività, migliorare la competitività, migliorare la qualità dei servizi pubblici, aumentare i livelli di qualificazione umana e approfondire l’internazionalizzazione dell’economia.
Ora, per tutto questo, la trasformazione digitale può contribuire molto. L’uso diffuso delle tecnologie digitali nell’economia e nella pubblica amministrazione tende a migliorare la produttività, l’agilità, l’efficienza e la resilienza delle organizzazioni, con implicazioni per il successo e la competitività delle imprese. In questo presupposto, la trasformazione digitale è un’opportunità per accelerare la crescita economica e la convergenza con l’Unione Europea, che ci pone in prima linea nella Quarta Rivoluzione Industriale.
Tuttavia, esistono ostacoli importanti alla velocità e all’efficienza della trasformazione digitale nel nostro Paese. Fin dall’inizio, la mancanza di competenze digitali, che non è un problema esclusivo in Portogallo, anche se lo sentiamo più acutamente tra noi. Secondo il Digital Economy and Society Index 2020, solo il 26% dei lavoratori portoghesi possiede competenze digitali dal punto di vista degli utenti (28% nell’Unione europea) e solo il 12% ha competenze avanzate (21% nell’Unione europea). ovvero, oltre ad una conoscenza Digital di livello inferiore della nostra popolazione, c’è carenza di risorse umane con conoscenze specialistiche, soprattutto in ambiti di importanza strategica come intelligenza artificiale, big data, automazione e robotica.
Ora, non si intende solo digitalizzare le aziende, ovvero semplicemente semplificare, migliorare e automatizzare i processi attraverso le tecnologie digitali. Il tessuto della nostra attività ha bisogno di una trasformazione veramente digitale, il che significa un profondo cambiamento nelle operazioni, nelle competenze e nei modelli di business aziendali.
Solo in questo modo otterremo il vantaggio competitivo necessario per la robusta crescita della nostra economia e il conseguente miglioramento dei redditi dei portoghesi, che è anche un fattore decisivo per aumentare la produttività.