Inoltre, tra la maggioranza bianca europea è diffusa la percezione che la Commissione europea sia diventata qualcosa di fuori portata e che operi in assenza di entità nazionali. Anche l’“agenda verde” dell’Europa, che attira molti elogi da parte della sinistra di tutto il mondo, sta creando problemi e divisioni interne. Non è ancora possibile escludere l’influenza di alcune “fake news” e persino dei russi nel destabilizzare le democrazie europee.
Questa è la seconda ondata dell’estrema destra in Europa. Il primo si è verificato nel Regno Unito, con la Brexit e la vittoria di Boris Johnson. Il fenomeno ha poi raggiunto le Americhe con Donald Trump negli Stati Uniti, Jair Bolsonaro in Brasile e, più recentemente, Javier Miley in Argentina. Anche la sinistra ha beneficiato di questo populismo con Lopez Obrador in Messico.
Ora il fenomeno si è rinnovato. In Germania, la destra sta guadagnando più forza, ma con il sostegno dell’estrema destra, nonostante lo shock del nazismo che ferma questo tipo di progresso. Polonia, Spagna e Austria seguono lo stesso percorso. Ma ciò che più preoccupa, senza dubbio, è la Francia, con tutto il suo simbolismo.
Temendo di lasciare sanguinare il suo governo, Emmanuel Macron è entrato in azione e ha indetto nuove elezioni legislative. Non è ancora certo che il blocco di Marine Le Pen riuscirà a vincere, ma ha una possibilità tangibile – e questo di per sé è scioccante. Se la Francia si sposta verso l’estrema destra, quali saranno gli effetti sull’Europa e sul mondo?
Gli esperti intervistati per l’articolo ritengono che difficilmente l’Unione Europea si disintegrerà data la forte dipendenza che i paesi hanno sviluppato gli uni dagli altri, ma che ci sarà un indebolimento delle sue istituzioni e politiche. Le politiche ambientali e di immigrazione diventeranno sicuramente più conservatrici. Gli organi sovranazionali, in particolare la Commissione Europea, saranno indeboliti dall’interno, il che comporterà un costo politico inferiore ma un effetto altrettanto dannoso sull’integrazione.
Se Trump vincesse anche negli Stati Uniti, gli effetti globali sarebbero maggiori. Va notato che Vladimir Putin e Benjamin Netanyahu stanno lavorando per prolungare il più a lungo possibile i conflitti in Ucraina e Gaza, in attesa dei processi elettorali in Europa e negli Stati Uniti. È improbabile che l’Unione europea ritiri completamente il suo sostegno agli ucraini, ma la situazione diventerà più delicata. I pezzi sulla scacchiera globale si stanno muovendo e i democratici di tutto il mondo non dovrebbero sottovalutare queste mosse.