Il nome ufficiale del dipinto iconico di Leonardo da Vinci è “Ritratto di Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo”. La maggior parte delle persone la conosce come “Mona Lisa” o “La Gioconda”. Questo capolavoro del Rinascimento italiano affascina i visitatori da secoli con il suo sorriso enigmatico e il paesaggio misterioso sullo sfondo. Gli amanti dell’arte e gli accademici discutono su cosa rappresenti realmente questo paesaggio.
Le teorie su questo paesaggio sono molte e varie. Alcuni credevano che le scene di sfondo fossero frutto della vivida immaginazione di Leonardo. Altri pensavano che assomigliasse alle Alpi italiane. Il ponte visibile sulla spalla destra della Gioconda suscitò ancora più dibattiti, con molti che indicavano i ponti nella provincia di Arezzo vicino a Firenze come possibili rivali.
Nel 2011, la storica dell’arte Carla Glory ha ulteriormente alimentato il dibattito con il suo libro “Enigma Leonardo”, sostenendo che il ponte a tre arcate nel dipinto rappresenta la città di Papio nel piacentino, in Emilia-Romagna. Nel 2013, la geografa italiana Olivia Neschi e la fotografa Rosetta Porchia hanno avviato una disputa, sostenendo che il paesaggio raffigurava il Montefeltro visto dalle alture della Valmarecchia nel nord Italia. Avanzando rapidamente al 2023, un altro storico dell’arte, Silvani Vincetti, suggerisce che lo sfondo rappresenta la città toscana di Laterina, identificando punti di riferimento come il Ponte Romito come prova.
I diari di Leonardo non forniscono indizi e molti ritengono che il mistero dietro la Gioconda rimanga irrisolto. Ma più tardi, la storia ha avuto un nuovo capitolo.
Entra Anne Pizzorusso, una geografa e storica dell’arte italiana con un talento nel risolvere enigmi artistici. Usando la sua esperienza in geografia, identificò lo sfondo del ritratto come la città di Lecco, situata sulle rive del Lago di Como, nel nord Italia. Si rese conto che le scogliere rocciose dietro La Gioconda erano fatte di pietra calcarea, simile alle Dolomiti lecchesi, una catena montuosa di calcare, dolomite e argilla che circonda la città.
La prospettiva geografica di Pizzorusso gli ha permesso di escludere altre teorie sul ponte. Secondo lei “date questa foto a qualunque geologo del mondo e vedrà Lecco”. Onestamente, anche un non geologo può vedere le somiglianze adesso. Collega il ponte dietro La Gioconda con il ponte Asone Visconti del XIV secolo a Lecco, le Alpi sud-occidentali e il Lago di Garda, che Leonardo potrebbe aver visitato 500 anni prima.
Questa rivelazione mostra come scienza e arte si uniscono per risolvere misteri secolari. Leonardo non era solo un artista; È un genio universale. Pittore, anatomista, architetto, paleontologo, botanico, scrittore, scultore, filosofo, ingegnere, inventore, musicista, poeta e urbanista: quest’uomo ha fatto tutto. La sua vasta conoscenza della geografia, in particolare, traspare dalla sua meticolosa attenzione ai dettagli nei suoi dipinti e nelle sue sculture.
Mentre le precedenti teorie sull’origine della Gioconda hanno avuto i loro momenti, la visione geologica di Pizzorusso offre una nuova prospettiva solida come la roccia. Il paesaggio lecchese, con le sue caratteristiche geografiche uniche, è perfettamente coerente con quello raffigurato nel capolavoro di Leonardo. Questa non è solo una supposizione; Un’affermazione sostenuta dalla scienza aggiunge una nuova comprensione a una delle opere d’arte più famose al mondo.