Nel 1925, il fisico Albert Einstein visitò il Sud America, visitando Argentina, Uruguay e Brasile, ma sembra che non volesse farlo. Ciò risulta dalle dichiarazioni da lui stesso scritte. In quel periodo, ad esempio, scrisse una lettera a un amico lamentandosi del viaggio: “Non ho alcun desiderio di incontrare indiani che usano tabacco semicoltivo”. Nelle sue memorie, ha descritto un ricercatore di Rio de Janeiro come una “scimmia legittima”.
Nel libro sono raccolte le dichiarazioni razziste.Diario di viaggio di Albert Einstein: Sud AmericaIl montaggio è stato responsabile di Zeev Rosenkranz, che ha lavorato alle lettere e ai diari di Einstein dal 1988.
In un’intervista al giornale Folha de San PaoloHa spiegato: “Questi scritti forniscono un quadro più completo di Einstein ed evidenziano i suoi limiti”. Descrive Einstein come “un uomo del XIX secolo” che considerava il razzismo “come parte della sua visione biologica del mondo”.
Per lui il diario di volo del 1925 è tra i documenti più “autentici” di un ricercatore, perché è stato scritto per scopi personali, senza prevederne la pubblicazione.
Nel caso di questo viaggio in Sud America, Einstein decise di abbandonare il suo viaggio nella regione dopo l’insistenza della comunità scientifica ed ebraica. Un altro fattore che lo faceva viaggiare era il desiderio di allontanarsi dalla segretaria con cui aveva una relazione e dalla quale in quel momento voleva separarsi.
Rimase da marzo a maggio tra Argentina, Uruguay e Brasile. Il viaggio ha prodotto 43 pagine scritte su un quaderno a righe.
Fonte: Redacao Terra