Un’ora e mezza di domande e risposte tra i vescovi della Conferenza episcopale italiana (CEI) e Francesco ha aperto questo lunedì (20/05), in Vaticano, la 79esima Assemblea generale della CEI. Durante i colloqui sono emerse diverse questioni affrontate dalla Chiesa e dal mondo: dal sostegno dei sacerdoti alle ideologie correnti, dall’abbandono dei giovani dal Paese al declino delle professioni, all’unificazione delle diocesi, un processo. Interrotto.
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
I problemi del mondo di oggi come le ideologie, i fenomeni diasporici e le espressioni antisemite e le sfide della Chiesa, come l’integrazione delle diocesi o il complemento dei presbiteri, sono stati al centro del dialogo tra Papa Francesco e i vescovi. della Conferenza episcopale italiana (CIS). Il Papa ha aperto lunedì pomeriggio, 20 maggio, la 79a Assemblea Generale della CSI, nell’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano. Insieme a quasi 200 vescovi italiani, Francesco ha pregato l’ora centrale, poi li ha salutati e si è rivolto loro, quindi ha consegnato loro un discorso scritto che aveva preparato.
Un’ora e mezza di conversazione
Il Papa, come fa fin dall’inizio del suo pontificato, da allora ha preferito parlare a porte chiuse con i presidi, avendo già ricevuto sedici visite ‘ad limina’ negli ultimi mesi. I vescovi sono stati invitati a parlare liberamente e apertamente e, per un’ora e mezza, Papa Francesco ha ascoltato le loro domande e ha offerto risposte e spunti di riflessione.
Numerosi i temi emersi nel corso del dialogo: l'”impoverimento” dei giovani, di chi resta e di chi lascia l’Italia, la preoccupazione per il loro presente e futuro, le ideologie che permeano la cultura e la società, la preoccupazione per il declino e le nuove professioni, l’accoglienza degli immigrati come obbligo morale , espressioni antisemite, sinodalità, preti da parte dei vescovi Preoccupazione per il monitoraggio.
Consolidamento delle diocesi
Uno dei temi principali è l’integrazione delle diocesi italiane, che già Francesco aveva chiesto nel suo primo incontro con la Cei nel 2013, per una riflessione profonda e soluzioni pratiche, tenendo sempre conto della confusione di alcuni. Gli stessi vescovi sono preoccupati per le diverse identità culturali di ogni regione e per il pericolo di espansione che rende difficile l’avvicinamento dei pastori. Le circostanze sono state ripresentate al papa in varie visite ‘ad limina’ alle conferenze episcopali regionali, che hanno permesso al pontefice di “ricevere informazioni” prima poco chiare.
Negli ultimi anni si sono unite 22 diocesi italiane. Ma non è detto che questo percorso continui, ed è quanto emerso oggi nel dialogo tra il Papa e i vescovi: la pratica può essere riconsiderata. La proposta è soprattutto quella di unificare le strutture, compresi i seminari regionali, che spesso sono occupati da un piccolo gruppo di sacerdoti zelanti, come il Papa ha chiesto più volte in passato.
Crisi industriale
La realtà del declino delle professioni è stata affrontata più volte nel colloquio con il Papa. Alcuni vescovi hanno evidenziato la riduzione delle comunità, di sacerdoti e religiosi, e Francesco ha ricordato l’esempio di tante Chiese, soprattutto quelle dell’America Latina, dove le attività sociali sono guidate da laici e suore.
Compagnia, sinodalità, preghiera
Si è parlato anche dell’esperienza e delle raccomandazioni della Sinodalità nei confronti del clero con affetto paterno per guidarlo nei cambiamenti culturali e nei cambiamenti dei tempi moderni. Di fronte ai problemi, il Papa ci ha incoraggiato a non spegnere il nostro entusiasmo, con la certezza che Dio non ci abbandonerà mai, e con la forza dello Spirito Santo per aiutarci ad affrontare le difficoltà con una mentalità e un atteggiamento nuovi.
In regalo il libro “Santi e laicità”.
Si è rafforzato l’appello del Papa a vivere in una Chiesa sinodale e ad attuare una solida formazione dei sacerdoti e dei laici, per non cadere nella brutta tentazione del clero. Emblematico in questo senso è stato il dono del pontefice ai vescovi della CSI: il libro “Santi e Unworldly” edito dalla LEV. Si tratta di una raccolta di contributi di Jorge Mario Bergoglio di periodi diversi: un testo del 1991, Corruzione e peccato, una lettera ai sacerdoti della diocesi di Roma dell’estate 2023, e un’introduzione inedita del Pontefice. Tutti i testi sono accomunati dalla condanna della “mondanità spirituale” come vera minaccia alla fede.
Complimenti al giovane staff
Francesco è rientrato questa sera dall’Aula vaticana a Santa Marta, dopo aver salutato personalmente i vescovi che hanno partecipato ad un momento con il rosario per la pace nella Basilica di San Pietro. Prima però, insieme al cardinale presidente della Cei, Matteo Maria Zuppi, il Santo Padre ha voluto salutare un gruppo di lavoratori dell’azienda di ristorazione “La locanda dei girasoli” di Roma. Bisogni speciali o sindrome di Down.