Il nuovo amministratore delegato del gruppo energetico italiano Enel ha dichiarato mercoledì (22) che la società prevede di investire 35,8 miliardi di euro nei prossimi tre anni con un approccio più cauto agli investimenti.
Il gruppo ha affermato nel suo nuovo piano strategico che circa 19 miliardi di euro saranno spesi per le reti, mentre gli investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili saranno più selettivi, con 12,1 miliardi di euro destinati allo stoccaggio di energia eolica e solare e alle batterie onshore.
Enel ha dichiarato di voler aggiungere circa 13 gigawatt di nuova capacità di energia verde in tutto il mondo, anche attraverso partnership con altri gruppi.
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Il gruppo destinerà il 49% del capex Investimenti complessivi in Italia, superiori del 48% rispetto al piano precedente, che prevedeva investimenti per 37 miliardi di euro, di cui 17 miliardi per le energie rinnovabili.
Flavio Cattaneo, succeduto a maggio all’amministratore delegato di lunga data Francesco Staracci, ha affermato che il nuovo piano industriale per il periodo 2024-26 trasformerà Enel in un gruppo più snello e agile.
“Nei prossimi tre anni adotteremo un approccio più selettivo agli investimenti al fine di massimizzare la redditività minimizzando i rischi”, ha affermato Cattaneo in una nota, aggiungendo che la disciplina finanziaria sarà la pietra angolare della sua strategia.
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Enel prevede che il suo utile netto ordinario crescerà in media del 6% annuo per raggiungere i 7,1-7,3 miliardi di euro nel 2026.
Il gruppo ha confermato un dividendo minimo di 0,43 euro per azione nei prossimi tre anni e si è impegnato ad aumentare il dividendo per azione fino al 70% sull’utile netto ordinario se verrà raggiunta la neutralità del flusso di cassa.
Il nuovo amministratore delegato ha ridefinito il piano di dismissione degli asset annunciato dalla precedente amministrazione, indicando che il gruppo prevede di ridurre il debito di circa 11,5 miliardi di euro tra il 2023 e il 2024, concedendo più tempo per completare le vendite rispetto a quanto previsto in precedenza.
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Si prevede ora che l’indebitamento finanziario netto diminuirà a circa 2,3 volte gli utili del gruppo prima di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti (EBITDA) nel 2026.
Alla fine di quest’anno, l’indebitamento netto dovrebbe essere compreso tra 60 e 61 miliardi di euro, ovvero da 2,7 a 2,8 volte l’EBITDA, superiore a quanto indicato nel precedente piano aziendale.
Le vendite ai distributori sono state sospese
La società ha inoltre informato di aver deciso di sospendere temporaneamente l’analisi e l’esplorazione per la potenziale vendita del suo distributore di energia elettrica a Ceará, Kulsi.
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Alla fine dello scorso anno, la società ha annunciato un piano di cessione di asset che prevedeva la cessione del suo affiliato Ceara, con l’obiettivo di concentrare gli sforzi sulla distribuzione nelle aree urbane di San Paolo e Rio de Janeiro.
Commentando mercoledì il nuovo piano strategico di Enel fino al 2026, l’amministratore delegato di Enel Flavio Cattaneo ha affermato che il processo è stato sospeso in attesa della decisione del governo sulle concessioni.
Enel Ceará è una delle società di distribuzione di energia i cui contratti scadono nei prossimi anni e che potranno rinnovarli secondo le nuove regole stabilite dal Ministero delle Miniere e dell’Energia e che sono soggette all’analisi della Corte dei Conti Federale.
Il processo di definizione delle regole per il rinnovo delle concessioni è giunto alla fase finale e, secondo i distributori, procede normalmente, nonostante il rumore sorto dopo i diffusi blackout a San Paolo a seguito delle forti piogge dell’inizio di questo mese.