Riepilogo
Luci Salani è nata a Fossano ed è l'unica trans italiana sopravvissuta all'Olocausto. Tra arresti e fughe, visse una vita tranquilla dopo essere stato liberato da un campo di concentramento dall'esercito americano.
Nata a Fossano, in provincia di Cuneo, Lucie Salani è l'unica trans italiana sopravvissuta all'Olocausto, un genocidio commesso nei campi di concentramento nazisti tra il 1939 e il 1945.
Chiamata al servizio militare italiano nell'agosto del 1943, Lucia abbandona il suo incarico e torna a Bologna per raggiungere i suoi genitori. Tuttavia, preoccupata per il pericolo che la sua decisione rappresentava per loro, si arruolò nell'esercito tedesco a Suviana. Nel tentativo di scappare, Lucy salta in un fiume ghiacciato, cosa che la porta al ricovero in ospedale per polmonite.
Tornata a Bologna, lavorò come prostituta e alla fine fu arrestata per diserzione, inizialmente condannata a morte. Tuttavia, la sua condanna fu commutata in lavori forzati in un campo a Berna, nel sud della Germania, da cui scappò anche lui.
Tuttavia, fu trovato e portato nella Dacia, conosciuto come uno dei più grandi campi di concentramento nazisti. A Dachau, Lucy fu costretta a trasportare i corpi per la cremazione, un'esperienza straziante che durò sei mesi fino alla sua liberazione da parte dell'esercito americano nel 1945.
Negli anni '70, Lucy visse a Torino, Milano, Parigi e Londra e, a metà del decennio successivo, subì un intervento chirurgico di riassegnazione di genere. Ritornata a Bologna, Luci si dedicò alla cura dei genitori e, dopo la loro morte, condusse una vita tranquilla, ricevendo visite regolari da parte dei volontari del movimento Trans Identity, che le fornirono costante sostegno e compagnia.
Luci, la cui storia è stata raccontata nel documentario “C'è um soffio di vita loosento” (“La vita non è che un respiro” in portoghese) di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, è morto nel marzo 2023 all'età di 98 anni.
Fonte: Redação Nós