Dalle statistiche diffuse dalle Camere di Commercio italiane emerge che l’11% delle aziende del Paese è di proprietà di immigrati, in aumento del 7% rispetto al 2019, con un totale di 659.709 aziende gestite da stranieri.
Secondo le informazioni ufficiali, il 34% degli istituti sono di proprietà di cittadini rumeni, cinesi o marocchini e sono concentrati soprattutto nelle regioni di Firenze, Torino, Cremona, Fermo, Prato e Viterbo.
L’aumento degli immigrati in Italia si inserisce nel contesto di un crescente calo dei tassi di natalità nel Paese, che lo scorso anno ha registrato il numero più basso di nascite dalla sua unificazione, un numero che ha raggiunto 379.000.
All'Agenzia di stampa italiana DimenticareIl presidente di Unioncamere Andrea Preti, rappresentante delle Camere di commercio, ha affermato che gli imprenditori stranieri stanno diventando sempre più essenziali per l'economia del Paese, soprattutto con la crisi demografica.
“Il contributo degli imprenditori stranieri all'economia italiana è quanto mai apprezzato e necessario visto l'andamento demografico del nostro Paese, ed è un problema per il quale non esiste soluzione nel breve periodo”, ha affermato.
Nonostante i vantaggi economici, l’Italia, sotto la guida del primo ministro Giorgia Meloni, si trova ad affrontare una crisi migratoria senza precedenti dallo scorso anno, quando migliaia di persone sono arrivate illegalmente sull’isola di Lampedusa, che fa parte del territorio del paese europeo.
Da allora, il governo è alla ricerca di soluzioni a questo problema. Solo l'anno scorso il Primo Ministro ha firmato quattro decreti sull'immigrazione in relazione all'arrivo di immigrati clandestini
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