Proprio come eventi come terremoti, nevicate e assegnazione di premi Nobel, le controversie territoriali sembrano lontane dalla realtà brasiliana. In genere si tratta di situazioni che i cittadini sono abituati a seguire solo in televisione. Tuttavia, la controversia tra due paesi vicini ha guadagnato importanza nelle notizie.
Nel dicembre dello scorso anno, il Venezuela ha indetto un referendum sulla possibilità di annettere la regione di Essequibo, nota per essere ricca di petrolio e che copre il 74% del territorio della Guyana. Secondo il governo venezuelano, guidato dal dittatore Nicolas Maduro, il referendum ha ottenuto il 95% dei voti a favore dell’annessione.
D’altro canto, il governo brasiliano ha mantenuto la sua posizione di considerare la questione una questione interna al Venezuela ed ha evitato il coinvolgimento pubblico nella questione, limitandosi ad incontri a porte chiuse tra il presidente Luiz Inacio Lula da Silva e i rappresentanti venezuelani. Due paesi. Nonostante questa posizione, la presenza dell’esercito brasiliano nella regione di frontiera è stata rafforzata. Internamente, i diplomatici di Itamaraty esprimono preoccupazione per il potenziale conflitto bellico.
Ciò che molti non sanno è che la regione di Essequibo, oggetto di interesse venezuelano, ha già causato cambiamenti nella mappa del Brasile. Almeno dal 1844, Venezuela e Gran Bretagna hanno contestato il controllo di questa regione, sulla base di documenti storici degli imperi spagnolo e olandese nella regione. La controversia arrivò in tribunale nel 1899, dove il Rapporto di Parigi favorì gli inglesi.
Tuttavia, subito dopo, il Venezuela fece appello contro la decisione e iniziò un nuovo ciclo di negoziati per determinare il confine britannico con il Brasile in quell’area scarsamente popolata. Nel 1904 un arbitrato italiano stabilì che dei 33.000 chilometri quadrati in disputa, poco più di 13.000 chilometri quadrati sarebbero stati attribuiti al Brasile e circa 19.000 chilometri quadrati alla Gran Bretagna.
Il territorio britannico fu incorporato nella Guyana dopo l'indipendenza del paese nel 1966, e oggi fa parte del territorio conteso con il Venezuela. Dal 1963 lo Stato governato da Nicolas Maduro rivendica ufficialmente la regione di Essequibo, ma negli ultimi mesi questo interesse è diventato più evidente, in seguito alla scoperta di grandi riserve di petrolio di alta qualità.
L'emanazione della legge di annessione della regione Guyana di Essequibo al Venezuela, avvenuta mercoledì scorso (3), rischia di aumentare le tensioni in quella regione. È importante però notare che il territorio che appartiene al Brasile da 119 anni, parte dello stato di Roraima, non è conteso da Maduro, almeno per ora.