Dopo aver venduto il 25% del capitale della banca, lo Stato italiano si prepara a vendere un altro 12,5%.
Lo Stato italiano vende il 12,5% di Banca Monte dei Paschi di Siena SpA, come parte del suo piano di uscita dalla banca salvata quasi sette anni fa, portando alla sua nazionalizzazione.
Dopo aver salvato la banca con 5,4 miliardi di euro nel giugno 2017 (il processo è iniziato nel dicembre 2016, dopo aver ricevuto il via libera dall’Unione Europea sei mesi dopo), lo Stato italiano ha versato altri 1,6 miliardi di euro alla fine del 2022, l’equivalente di 1,6 miliardi di euro. Il 64% della somma raccolta con l'aumento di capitale promosso dalla finanziaria che puntava a raccogliere 2,5 miliardi di euro.
Tuttavia, nel novembre dello scorso anno, il dirigente è riuscito a vendere il 25% (per 920 milioni di euro) della sua partecipazione totale (64%) nella banca più antica del mondo, dopo un tentativo fallito di venderla nel 2021 a UniCredit.
Ora, lo Stato sta portando avanti il piano di riprivatizzare la banca e ha offerto in vendita 157,5 milioni di azioni della banca, attraverso un “accelerated book building”. [ABB – uma venda rápida das ações no mercado de capitais]Lo ha annunciato oggi, martedì, il Ministero delle Finanze italiano in un comunicato riportato da Bloomberg.
BofA Securities, Citigroup Global Markets Europe AG, Jefferies e Mediobanca agiscono in qualità di coordinatori globali e joint bookrunner.
Le azioni della banca, fondata nel 1472 e la più antica del mondo ancora attiva, hanno chiuso la seduta di martedì in rialzo dell'1,12% a 4,26 euro.