Il tribunale italiano ha invalidato la causa intentata da Italplan contro il governo brasiliano, in cui chiedeva una somma di 1,6 miliardi di riyal brasiliani in cambio della partecipazione agli studi preliminari del progetto. trem-bala. Il treno ad alta velocità (TAV) collegherà la capitale, San Paolo, a Rio de Janeiro. Il processo di eliminazione è iniziato Italia 2012 d.C.
L'azienda ha chiesto, davanti al Tribunale Comunale di Montevarchi, di versare al consorzio circa 300 milioni di euro e, secondo Italplan, il governo brasiliano dovrà farsi carico dei costi degli studi condotti nella fase iniziale del progetto. Tuttavia, la legge brasiliana sul franchising prevede che questo tipo di pagamento debba essere effettuato solo in caso di vincolo effettivo, cosa che non è stata ottenuta tramite gli avvisi aperti nel 2010 e 2012.
La legge specifica ancora che il pagamento dei costi dei pre-studi spetta al concessionario titolare del contratto e non alla federazione, per cui l'ultimo organo giudiziario italiano, la cosiddetta Corte di Cassazione, ha deciso nel 2023 che il provvedimento violava la normativa poteri dello Stato brasiliano.
L'Unione, soccombente nel primo e nel secondo grado, rispettivamente davanti al Tribunale di Montevarchi e alla Corte d'Appello di Firenze, ha così potuto dimostrare che la pretesa della società italiana non era fondata sulla legislazione brasiliana e quindi il debito non era esistere.
Accettare il ricorso Procuratore Generale della Federazione (AGU), sostenendo che il provvedimento violava le norme internazionali e quelle previste dal Trattato di cooperazione civile italo-brasiliano, il tribunale italiano ha ordinato che il caso fosse nuovamente esaminato dai tribunali di grado inferiore.
Ritornando alla Corte d'Appello di Firenze, sono state confermate le violazioni del diritto internazionale, soprattutto brasiliano, e sono state respinte le richieste di Italplan. Per l'avvocato sindacale Fernando Araujo, della Procura Nazionale per gli Affari Internazionali della Federazione (PNAI), “il risultato del processo è un precedente giudiziario che preserva e preserva i poteri dello Stato brasiliano come sovrano che opera in una giurisdizione straniera”.
Per quanto riguarda il consulente legale in Ministero dei TrasportiMarconi Arani Melo Filho, la decisione italiana mette fine a una questione pendente e apre la strada a nuovi progetti di trasporto ferroviario, come lo stesso treno ad alta velocità. Nel 2023, Agenzia nazionale per i trasporti terrestri (ANTT) ha aderito a tale contratto di adesione La costruzione del treno è autorizzata dalla compagnia brasiliana di treni ad alta velocità TAV Brasil.
Questa era la 39esima volta che il consiglio collegiale dell'ANTT concedeva una licenza ferroviaria. Il modello operativo rende possibili gli investimenti privati per costruire ferrovie senza aste e pagamenti di royalties.