Nonostante il piano del governo italiano per il ritorno dei tifosi negli stadi, Roma rischia di diventare una delle 12 città ospitanti per il prossimo Campionato Europeo (dall’11 giugno all’11 luglio), compresa l’apertura dei Giochi.
Non ci sono garanzie che i giochi si svolgeranno con almeno il 25 per cento di efficienza ed è riservato a Franco Locatelly, il coordinatore della Commissione Tecnologia-Scienza istituita dal governo per fornire consulenza su questioni epidemiologiche.
Sarebbe bello se potessero darci un po ‘più di tempo per valutare la percentuale e il protocollo del pubblico, ad esempio all’inizio di maggio, perché è difficile fare previsioni per un evento che avverrà tra due mesi. Ma il risultato sarà sempre politico, ha assicurato, aggiungendo che tutto ciò che facciamo è fornire supporto tecnico.
Gabriel Gravina, presidente dell’associazione, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Mario Draco, esortando il governo italiano a “garantire la Uefa” per i Giochi di Roma.
La capitale italiana è una delle quattro città in cui la UEFA non si è ancora impegnata a ottenere consensi – le altre sono Monaco, Dublino e Bilbao. Nel caso spagnolo, il governo della Comunità autonoma basca ha imposto condizioni per consentire ai sostenitori di rimanere nell’arena: il 60% della popolazione era vaccinato all’epoca o, in alternativa, solo il 2% dei letti in terapia intensiva era occupato da Pazienti governativi. L’Associazione spagnola considera le condizioni inaffidabili e teme che la UEFA non le accetti.