Il 21 febbraio si terrà una cena presso l'Ambasciata del Brasile a Roma per celebrare i 150 anni della colonizzazione italiana in Brasile. Ospitata in collaborazione con l'Italian Culinary Academy, la cena prevede un antipasto e un piatto principale ideati dagli chef Antonio Maiolica e Pasquale Mancini; Secondo piatto e dessert a cura degli chef Bruno Rappel e Wagner Porto Almeida.
Il menu presenta piatti creati da immigrati italiani in diverse regioni del Brasile e fanno parte del repertorio gastronomico nazionale. Grigliata con sardella, filetto alla parmigiana (creato da una ricetta originale italiana che utilizza melanzane al posto della carne), formaggio e salumi.
Ogni piatto racconta una storia che rappresenta la fusione dei sapori italiani e brasiliani in seguito all'immigrazione. Uno molto strano riguarda il Romanus Capletti. Il piatto è stato ideato a San Paolo negli anni '50 da Giovanni Bruno, immigrato campano, all'epoca cameriere a Gigueto. Un giorno, un cliente del ristorante descrisse il cibo che aveva provato durante la sua visita a Venezia, Bologna e Roma. Si ricorda che la salsa è un misto di panna, prosciutto crudo e funghi secchi. Quando ritornò al ristorante, qualche tempo dopo, fu sorpreso da una ricetta adattata da Giovanni e chiamata Cappelletti romaneschi.
Resa popolare dagli immigrati che iniziarono ad arrivare nella Serra Gaucha nel 1875, la polenta servita con insalata di radicchio, cotta con acqua o latte, merita una menzione nel menu di una festa a Roma. Per concludere la cena delle feste, un dolce italo-brasiliano: la panna cotta alla guava.