La Federcalcio italiana (FIGC), in collaborazione con il Ministero dell'Interno e il Ministero dello Sport, ha firmato una dichiarazione volta a contribuire a porre fine agli atteggiamenti antisemiti nel mondo del calcio. Tra questi c'è la sospensione della maglia numero 88, ampiamente utilizzata dai sostenitori del pregiudizio antiebraico.
Il mondo del calcio è unito nella lotta contro l’antisemitismo e ogni forma di discriminazione. Con questa dichiarazione d’intenti riaffermiamo che il nostro sport deve essere un mezzo sempre più inclusivo e, allo stesso tempo, straordinario per comunicare messaggi positivi. La credibilità del calcio, danneggiata anche da comportamenti discriminatori, ha un impatto diretto sulla società italiana, ha affermato Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio italiana.
Il numero 88 sta per le iniziali “HH”, le iniziali della frase “Heil Hitler”, usata come saluto ad Adolf Hitler, il leader nazista in Germania tra gli anni '30 e '40. Nel derby di Roma, valevole per il campionato italiano, si è diffusa sui social la foto di un tifoso laziale. In cui il tifoso ha indossato una maglia del club recante la scritta “Hitlerson” – “figlio di Hitler” in inglese – e il numero 88, provocando una punizione da parte dei tifosi biancocelesti organizzati.
La scorsa stagione, due giocatori di altissimo livello hanno indossato la maglia numero 88: Mario Pasalic (Atalanta) e Toma Pesek (Lazio), richiedendo i nuovi numeri dal 2023-24. In precedenza, anche giocatori di spicco del Calcio, come Hernanes e Buffon, utilizzavano la maglia ormai fuori produzione.