È disponibile per la lettura il terzo numero del volume 29 della rivista UFMG, che ha come tema il cibo – e, in particolare, i rapporti tra cibo, scienza e arte. I testi raccolti affrontano, tra gli altri argomenti, le sfide alla sicurezza alimentare e alla biodiversità. “Il ruolo del cibo nella vita umana e l’impegno dei governi e delle istituzioni contro la fame e la fornitura di cibo sano e accessibile sono imperativi non solo per la nutrizione o la sopravvivenza, ma per garantire le condizioni di base per le pari opportunità”, osservano gli editori nel testo che apre il diario.
La pubblicazione è stata curata da Fabiana de Menezes Soares, Professoressa presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’UFMG, José Antonio Gontigo, Professore presso la Facoltà di Scienze Mediche dell’Università Statale di Campinas (Unicamp), e Sergio Schneider, Professore presso il Dipartimento di Scienze Mediche Scienze. Sociologia presso l’Università Federale del Rio Grande do Sul (UFRGS). Hanno raccolto un saggio testuale, un saggio visivo e 11 saggi di pensatori di spicco nelle loro aree di competenza. Questi articoli affrontano, tra gli altri argomenti, la medicina culinaria, il consumo di cibo da parte delle donne incinte in Brasile e la fame.
Cibo ed eugenetica
Uno dei punti forti è il materiale Arte, corpo e alimentazione: raccomandazioni eugenetiche su cibo e bellezza ottenute dalla collezione del Centro per la Memoria della Medicina di Minas Gerais, firmato da sei autori. Il testo è il risultato di una ricerca qualitativa di opere, dossier e documenti conservati sotto l’egida del Centro della Memoria della Scuola di Medicina dell’UFMG, al fine di illustrare come il dogmatismo del pensiero eugenetico classificasse la malnutrizione brasiliana come un fattore della “degenerazione ” delle idee di bellezza e del potere archetipico del suo ideale distorto dell’essere umano.
Attira l’attenzione anche il saggio visivo sulle performance dell’artista brasiliana Rubian Maya. Il problema porta, ad esempio, alcune immagini di il giardinoÈ uno spettacolo a lungo termine in cui, per due mesi, l’artista è rimasto sul palco otto ore al giorno, in silenzio, piantando un campo di fagioli. internoDal seme alla pianta adulta. A tal fine è stato istituito un laboratorio attrezzato con condizioni adeguate per garantire e monitorare lo sviluppo delle piante di fagioli, compresa l’illuminazione artificiale, strumenti medici e materiali da giardinaggio. Il progetto è stato realizzato su due grandi piattaforme di cemento che compongono la Biblioteca Cesc Pompeia di San Paolo.