Giorgia Meloni, il primo ministro del governo di estrema destra italiano, ha difeso questo venerdì che l’accordo sull’immigrazione tra il suo paese e l’Albania dovrebbe servire da modello per altri paesi. “Penso che questo sarà un modello che altri paesi potranno seguire, soprattutto se funzionerà bene”, ha detto Meloni, citato dalla televisione pubblica croata HRT, in una conferenza stampa a Zagabria dopo un incontro con il suo avversario croato, il conservatore Andrej Blenkovic.
Il primo ministro italiano si riferiva all’accordo firmato questo mese tra Roma e Tirana per istituire due centri di identificazione e accoglienza per i migranti soccorsi nel Mediterraneo in Albania, che non è membro dell’Unione Europea (UE). Circa 36.000 persone all’anno.
Lo scopo di questi centri è quello di trattare le richieste di asilo e di rimpatriare coloro a cui è stato negato l’effettivo ingresso, riducendo il numero di migranti sul territorio italiano.
L’accordo, che oggi Meloni ha definito “molto innovativo e brillante”, è stato accusato dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e da molte organizzazioni non governative (ONG) di un attacco al diritto di asilo.
Dopo aver affermato che l’Unione Europea (UE) sta attualmente affrontando una crisi migratoria “senza precedenti”, Meloni ha sostenuto la necessità di una revisione della politica comunitaria sull’immigrazione in una maggiore cooperazione con i governi dei paesi più grandi e terzi, in particolare quelli del Nord Africa. Rimpatrio dei migranti. “Dobbiamo cooperare con gli Stati nordafricani in modo diverso. Dobbiamo rafforzare la dimensione esterna dell’Unione europea”, ha dichiarato il capo del governo italiano.
Nonostante le critiche all’accordo, Bruxelles ha affermato questa settimana che una valutazione preliminare da parte del servizio legale della Commissione europea ha rilevato che il protocollo non viola il diritto comunitario.
L’obiettivo del governo italiano di destra e di estrema destra, guidato da Giorgia Meloni, è quello di ridurre il peso che il Paese, in particolare l’isola di Lampedusa, ha sentito così forte quest’anno attraverso questa “esternalizzazione della gestione della migrazione”. L’arrivo di tanti migranti irregolari dal Nord Africa ha messo il sistema di accoglienza sull’orlo del collasso: dall’inizio dell’anno sono sbarcati in Italia 145mila migranti, contro gli 88mila dello stesso periodo del 2022.