Mercoledì (8) la polizia italiana e l’FBI (Polizia Federale degli Stati Uniti) hanno condotto un’operazione antimafia congiunta in Sicilia e a New York, nella quale hanno arrestato 16 persone, accusate principalmente di estorsione.
La polizia italiana ha affermato in un comunicato che sono stati emessi mandati di arresto contro 17 sospetti, sette nella provincia di Palermo e dieci a New York, nell’ambito di un’indagine sul clan Gambino con l’accusa di associazione mafiosa, turbativa d’asta e incendio doloso. colpevole
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha successivamente descritto 16 sospetti come in custodia e uno in libertà.
Il Bambino è una delle cinque più grandi famiglie mafiose italoamericane del nord-est degli Stati Uniti, insieme ai Bonanno, ai Colombes, ai Genovese e ai Lucchesi.
L’indagine è iniziata nell’aprile 2021 e ha messo in luce la solidità delle “relazioni” mafiose nell'”asse Italia-USA”, aggiunge il rapporto.
Molti ristoratori di origine siciliana a New York sono stati vittime di estorsioni, che spesso vengono esercitate sulle loro famiglie in Italia.
In Sicilia, la mossa ha minato il controllo che la mafia è riuscita a imporre sul proprio territorio attraverso il fiorente traffico di droga e altre pratiche criminali.
La mafia di New York ha subito una grave battuta d’arresto negli anni 2010 a causa di arresti, faide fraterne e concorrenza di altre organizzazioni criminali, ma i suoi clan rimangono attivi.
Francesco “Frank” Galli, capo del clan Bambino, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco davanti alla sua casa a Staten Island, New York, nel marzo 2019.
(AFP)
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