A meno di un mese dalla presentazione pubblica del rapporto della Commissione tecnica indipendente sul nuovo aeroporto di Lisbona, sembra che il processo sia in una vera e propria impasse e subirà nuovamente un rallentamento. Questo perché con le dimissioni del Primo Ministro, qualsiasi decisione sulla futura ubicazione dell’aeroporto sarà lasciata al prossimo governo.
Ma questo è solo uno dei dossier che rimarranno nel dimenticatoio finché non ci sarà un nuovo esecutivo. Questo perché quello attuale, martedì, era in amministrazione, almeno praticamente, se non ufficialmente.
L’assetto amministrativo del governo
Questa legge è specificata nell’articolo 186 della Costituzione della Repubblica portoghese e afferma al paragrafo 5, sia pure in modo vago, che in questo contesto “il governo si limiterà all’esercizio degli atti assolutamente necessari per assicurare l’amministrazione della cosa pubblica”.
Ciò differisce da quella che di solito viene chiamata gestione quotidiana, ma la formulazione aperta è mirata, in modo che vi sia una certa flessibilità nella valutazione degli argomenti. Ciò lascia spazio all’interpretazione dei costituzionalisti e della stessa Corte Costituzionale, che si è già pronunciata in passato sulla questione. Il consenso si riferisce soprattutto alla possibilità di realizzare azioni in corso, al funzionamento dello Stato, nonché ad azioni considerate non rinviabili, ovvero trascurarle potrebbe causare danni irreparabili.
Questo problema si pone, in un modo o nell’altro, ogni volta che c’è un governo in carica. Un esempio recente si è verificato nel 2015, quando il secondo governo di Passos Coelho, di breve durata, stava per partire e furono approvati importanti certificati, come la privatizzazione di CP Carga.
Diversi file vengono dimenticati
C’è ancora molto da fare, ma in campo economico ci sono tre dossier che risaltano.
Il primo è Bilancio dello Stato per il 2024È in discussione al Consiglio della Repubblica ma non è ancora stato approvato, tanto meno pubblicato. Qui le ipotesi sono due: o il Partito Socialista acconsentirà anticipatamente all’eventuale scioglimento della Repubblica Ceca – visto che ha la maggioranza assoluta – oppure il Paese vivrà sotto il Sistema dei Dodici dal 1° gennaio 2024, in attesa dell’arrivo di un nuova sede direzionale. sarà mostrato. Ma sarai all’altezza di questo budget o no? Ancora non lo sappiamo e la chiave sarà innanzitutto nelle mani del Presidente della Repubblica. La votazione finale sul documento è prevista per la fine di questo mese. Se Marcelo Rebelo de Sousa si rendesse conto che è necessario avere un regime operativo in vigore dal 1° gennaio, potrà scegliere di sciogliere il Parlamento solo dopo questa approvazione. Il documento diventa valido una volta pubblicato. Questa possibilità è stata evidenziata martedì dall’Unità di sostegno tecnico al bilancio.
Se non ci sono le condizioni politiche per attivare un bilancio per una soluzione politica con una fine in vista che possa essere modificata immediatamente dal prossimo governo, l’alternativa è entrare nell’anno a dodici. In altre parole, una ripetizione dei limiti di spesa di gennaio 2023.
Ciò significa che non ci sarà alcuna riduzione dell’IRS, aumento dell’IUC o tutte le misure previste nel documento. Altre misure non OCSE, come l’aumento del salario minimo, continuano come previsto.
Il secondo file è Privatizzazione della TAP. Il processo è ancora lungi dall’essere concluso, anche dopo che il Presidente della Repubblica si è opposto al diploma iniziale e ha chiesto maggiore trasparenza e garanzie future per il Paese. Ciò significa che, anche se non si tratta di un lavoro urgente, il dossier sarà lasciato alla Camera dei Rappresentanti. Il prossimo governo, che potrebbe modificare i termini o addirittura scegliere di non privatizzare l’azienda. Essendo una decisione importante e non una decisione “ricorrente” o non rinviabile, avverrà in futuro. Non si sa chi sarà il prossimo leader del Partito socialista, ma per capire l’importanza della decisione che prenderà il futuro governo basti ricordare che Luis Montenegro e Pedro Nuno Santos hanno opinioni completamente diverse sulla vendita della compagnia aerea.
Per quanto riguarda Nuovo aeroporto, farà il suo lavoro il Comitato tecnico, che sarà consegnato questo mese all’amministrazione governativa (se effettivamente dovesse cadere), che ne terrà conto e lo tratterrà, ma senza il potere di prendere alcuna decisione sui lavori. Il documento resterà quindi un ulteriore elemento di azione – e di scelta – per il prossimo esecutivo.
PRR e trattative con i medici
Non è necessario che uno si fermi, gli altri lo fanno davvero. Per quanto riguarda gli investimenti in BRRChe richiedono contratti e licenze da parte del governo, potrebbe esserci motivo di dire che queste procedure non possono essere rinviate, a causa del rischio di perdere denaro se la situazione continua, e quindi non rientrano nei vincoli dell’amministrazione governativa. Inoltre, anche se entriamo nel 2024 alle dodici, la legge consente agli investimenti nell’ambito della strategia di riduzione della povertà di rimanere inalterati dal limite di spesa.
Per quanto riguarda Trattative con le classi professionali Il problema, come quello dei medici e degli insegnanti, è innanzitutto politico. In pratica scompare uno degli interlocutori, colui che prende la decisione, che almeno politicamente è molto sminuito. Ci sono misure che possono essere considerate strutturali e, quindi, fuori dalla portata del governo amministrativo.
I mercati reagiscono nervosamente
La conferma delle dimissioni del Primo Ministro è arrivata nel primo pomeriggio di martedì, ma la pressione sui titoli quotati alla Borsa portoghese si era fatta sentire già ore prima. I ribassi sono stati peggiori, ma il PSI ha finito per perdere circa il 2,5%, con Galp e Mota-Engil le società più sanzionate.
Nel mercato del debito, il rendimento dei titoli del debito pubblico a 10 anni è leggermente sceso, ma molto meno di quello dei titoli spagnoli e italiani, suggerendo che anche qui potrebbero esserci state delle penalità.
Dalla comodità e stabilità della maggioranza assoluta all’incertezza, in un giorno.