Il ministro degli Esteri Mauro Vieira rappresenterà sabato (21) il Brasile al vertice convocato dall’Egitto per discutere della crisi umanitaria derivante dal conflitto in Medio Oriente.
Prima dell’incontro al Cairo, Vieira aveva confermato che la diplomazia brasiliana avrebbe portato all’incontro il seguente messaggio:
“La carenza assoluta di tutti i prodotti alimentari, di tutti i beni di prima necessità e persino dell’acqua non può più continuare. Dobbiamo discutere questo problema prima che la situazione si trasformi in un problema umanitario più grande. Ci si aspetta che si crei la consapevolezza che è tempo di porre fine allo spargimento di sangue”. Questa è una guerra che tocca profondamente tutti.
Al vertice parteciperanno, oltre al Brasile e all’Egitto, rappresentanti della Giordania, del Qatar e della Turchia, oltre ad altri paesi del Medio Oriente e dell’Europa.
Mauro Vieira ha spiegato che l’attesa per l’incontro è alta, perché sarà la prima discussione sul processo di pace dopo il tentativo di approvare una risoluzione nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU, presieduto dal Brasile in ottobre, che chiedeva il cessate il fuoco. Un cessate il fuoco nella regione, l’apertura di corridoi umanitari e la possibilità di espandere gli aiuti umanitari nei territori palestinesi. Il testo è stato ampiamente approvato, con 12 voti, ma gli Stati Uniti hanno posto il veto.
“Sono venuto al Cairo su incarico del presidente Lula per rappresentarlo in questa importante conferenza promossa dal governo egiziano per discutere il tema della guerra in Medio Oriente e, soprattutto, per trasmettere lo stesso messaggio che abbiamo presentato alla conferenza”. Vieira ha osservato che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite arriverà a New York in tempo per adottare misure di aiuto umanitario per alleviare le sofferenze dei residenti di Gaza.
Secondo il ministro si discuterà anche delle azioni di Hamas contro Israele, oltre alla questione della risposta di Israele a questi atti di violenza.
Un gruppo di circa 30 brasiliani e i loro familiari sono ancora in attesa di evacuazione dalla Striscia di Gaza, residenti nelle città di Khan Yunis e Rafah, vicino al confine con l’Egitto. Il Governo brasiliano, attraverso l’Ufficio di Rappresentanza brasiliano a Ramallah, mantiene un contatto costante con i cittadini ai quali fornisce informazioni e materiali di base. I veicoli noleggiati dall’organizzazione Itamarati restano in stand-by, in attesa dell’apertura del valico di Rafah.
Il Brasile continua a sottolineare le sue procedure, al massimo livello, con l’obiettivo di facilitare l’ingresso dei brasiliani in Egitto. Gli aerei utilizzati dalla Presidenza sono ancora al Cairo in attesa dell’autorizzazione per soccorrere i brasiliani della Striscia di Gaza.