E se nel 1956, dopo l’invasione dell’Ungheria, Palmiro Togliatti, leader storico del Partito Comunista Italiano, rompesse con l’Unione Sovietica? Gli italiani avrebbero una vita migliore? Queste domande sono una fantasia o un’occasione mancata, capisci. Il Partito Comunista è rimasto obbediente a Mosca, e questo è il fatto storico. Ma Nanni Moretti ci crede e vorrebbe che accadesse: «1956 è nei miei pensieri da molto tempo», ci ha detto il regista in un’intervista a Cannes. Possiamo iniziare da qui per raggiungere il Sole del Futuro. Nani crede così tanto in queste domande che il potere del cinema le permetterà di immaginare una realtà “migliore di quella reale”. Questa riscrittura della storia non è privilegio esclusivo di Tarantino.
“Future Sun” è uno dei film di Nani più complessi e sugherosi di sempre (c’è anche una citazione da “Dolce Vita”), poiché si sbuccia come una cipolla, attraversando tempi diversi. Abbiamo il presente e il passato politico dell’Italia, il sole futuro del titolo e il “sole ingannevole”, il regista e la sua zavorra, il film stesso e un altro che viene girato al suo interno. Soprattutto, abbiamo una lotta continua di emozioni e contraddizioni, pronte a dividere le acque, anche nel cuore de “Il Mauriziano” – ma non è forse questa la materia contraddittoria di cui si è sempre nutrito il suo cinema?
Questo è un articolo della rivista Expresso Weekly. Clic Qui Per continuare a leggere.