Il piano degli interessi limita il credito
È probabile che la fissazione dei tassi di interesse promuova una “soluzione” che non risolverà il problema. Come sappiamo, dopo la nostra lunga storia di fissazione dei prezzi, il “prodotto” – in questo caso il credito rotativo – scomparirà dagli scaffali dei principali negozi finanziari. Dopo un po’ ritornerà sotto le sembianze di un altro prodotto, simile all’altro prodotto, ma non previsto nel listino prezzi fisso.
È come, come già commentato in un altro articolo sull’argomento, togliere il divano dal soggiorno, nel tentativo di impedire ai ragazzi di uscire con i loro amici. Senza il divano, difficilmente i sudori si fermeranno, cambieranno semplicemente posto.
Al Senato va il disegno di legge che regola gli interessi sul prestito rotativo fino al 100% dell’importo del finanziamento, deciso alla Camera, alla luce dell’approvazione di Desenrola, un provvedimento temporaneo che regola la rinegoziazione dei debiti. Si prevede che dopo l’intervento in Senato le banche avranno 90 giorni per presentare un’alternativa al calendario approvato.
Fortunatamente i parlamentari hanno resistito alla raffica di fuoco delle banche e non si sono lanciati in un’ondata di “scoraggiamenti” pagamenti con carta di credito a rate “senza interessi”. La rateizzazione senza interessi sulle carte di credito non ha nulla a che vedere con la carta di credito revolving ed è una valida strategia per ampliare i livelli di consumo della popolazione attraverso il credito.
Le rate revolving e “senza interessi” variano.
La frase “nessun interesse” per questo pagamento dovrebbe essere racchiusa tra virgolette perché in questo modo c’è davvero interesse. In parole povere, l’interesse su una rata “senza interessi” corrisponde alla differenza tra il tasso spot e l’importo addebitato al momento del finanziamento del bene o servizio. Un prodotto o servizio che, ad esempio, viene venduto a rate per R$100, ma avrebbe uno sconto del 10% se pagato in contanti, avrebbe un interesse mensile del 3,2% al mese, o superiore al 45% annuo.