La Meloni sta valutando la possibilità di aggirare il consolidamento del debito e di vendere quote di minoranza nelle società pubbliche
La cessione delle quote potrebbe essere un’opzione più realistica, che consentirebbe alla Meloni di raggiungere l’obiettivo di tagliare le tasse sui salari e aiutare i più vulnerabili, tenendo presente che il ricorso al consolidamento debiti potrebbe far scattare campanelli d’allarme a Bruxelles e sui mercati . Generalmente.
La coalizione del primo ministro italiano Giorgia Meloni sta valutando la possibilità di vendere quote di minoranza in alcune società pubbliche per rilanciare le finanze del Paese.
E l’esecutivo sta valutando la possibile vendita di alcuni asset, tra cui una partecipazione nella compagnia ferroviaria nazionale, ma senza perdere azionisti e controllo sul processo decisionale, secondo persone a conoscenza della questione, citate da Bloomberg.
E dalle ferrovie al sistema finanziario, le autorità italiane contano ancora sul “flusso di cassa” che arriverà con la vendita della partecipazione nel Banco Monte dei Paschi di Siena l’anno prossimo, secondo le stesse fonti, lunedì, e secondo la trascrizione ufficiale, Meloni ha detto durante l’incontro con il suo governo che il governo deve tagliare la spesa per contribuire a pagare il taglio delle tasse sui salari e aiutare le famiglie più vulnerabili.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha ammesso con il capo del governo, a margine dell’incontro, che “potrebbe essere una buona idea liberarsi di alcuni asset”.
La vendita delle quote potrebbe essere un’opzione più realistica, che consentirebbe alla Meloni di mantenere le sue promesse elettorali senza aumentare il debito (già elevato) dell’Italia, il che susciterebbe allarme da parte delle autorità europee e dei mercati finanziari. La notizia arriva pochi giorni dopo che l’esecutivo rumeno ha approvato il decreto legge che consente allo Stato italiano di acquisire una partecipazione del 20% nel capitale della rete Telecom Italia (TIM) con la società nordamericana di “private equity” KKR.
Finora c’è stato solo un accordo provvisorio tra Ghajar e la società di “private equity”, ma ora questa “coalizione” di investitori può procedere formalmente con l’attuazione della proposta, con il mandato legale dello Stato per farlo.
Ecco la raccomandazione