Ryanair minaccia di fermare i voli dall’Italia per protestare contro il limite tariffario
L’amministratore delegato di Ryanair Eddie Wilson ha anche accusato l’amministratore delegato, guidato da Giorgia Meloni, di promuovere una tariffa più simile a quella “Unione Sovietica nel 1917”, che avrebbe avuto l’effetto opposto sul mercato.
La compagnia aerea “low-cost” Ryanair ha minacciato di fermare la sua espansione in Italia dopo che il governo di Roma ha imposto un tetto massimo sui voli per le isole di Sicilia e Sardegna, riporta La Reppublica.
Il post, citato dall’agenzia Efe, fa riferimento alla protesta della compagnia aerea, dopo che la nuova norma, approvata con decreto lunedì, ha spinto l’amministratore delegato di Ryanair Eddie Wilson a volare a Roma per incontrare il ministro italiano Adolfo Urso, sostenendo che viola le regole europee .
“È illegale e illogico. Se continua così, invece di aprire una nuova rotta da una qualsiasi città italiana a Catania (Sicilia), voleremo più in Spagna. Sapete dove applaudono il decreto? A Malta, Cipro , le Isole Canarie… Voliamo di più lì invece di rimanere bloccati in Italia”, ha detto Wilson.
Il funzionario ha riconosciuto l’aumento dei prezzi dello scorso anno, ma ha attribuito gli aumenti alla maggiore domanda sulla scia della pandemia e delle tasse aeroportuali, negando con veemenza che la società sia guidata da un algoritmo informatico per fissare i prezzi.
“È una teoria del complotto basata sull’immaginazione di persone che non hanno abbastanza lavoro da fare”, ha detto.
Wilson ha anche accusato l’amministratore delegato Giorgia Meloni di promuovere una fissazione dei prezzi troppo simile a quella dell ‘”Unione Sovietica nel 1917″, che avrebbe avuto sul mercato l’effetto opposto.
Il regolamento vieta gli algoritmi che aumentano le tariffe sulle rotte nazionali da e per le isole durante i periodi di picco della domanda, come quelli associati alla stagionalità o all’emergenza, e se il prezzo del biglietto è superiore del 200% rispetto alla tariffa media del viaggio.
È inoltre considerata una “pratica commerciale scorretta” l’utilizzo di procedure automatizzate per fissare i prezzi in base al profilo online di un utente o al tipo di dispositivo elettronico utilizzato per effettuare le prenotazioni, qualora ciò causi un danno.