Il Webb Space Telescope ha trovato un nuovo detentore del record nello spazio profondo, ma non è chiaro come questo buco nero sia apparso così presto dopo il Big Bang.
Nell’Astrophysical Journal Letters, gli scienziati americani hanno pubblicato i risultati di tre diversi studi, ma sono tutti d’accordo su una cosa: il telescopio Webb ha trovato il buco nero più distante e più antico al centro di una delle galassie, scrive. spazio.
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Gli autori dei tre studi affermano che ci sono stati altri progressi scientifici nello studio dell’universo, in particolare l’universo primordiale. Il Webb Space Telescope ha scoperto il più antico buco nero supermassiccio, a più di 13,2 miliardi di anni luce di distanza.
Gli scienziati ritengono che questo buco nero sia apparso al centro della galassia CEERS 1019 (il buco nero porta ancora lo stesso nome) quando l’universo aveva “solo” 570 milioni di anni.
Questo è un buco nero attivo, cioè sta guadagnando massa a causa della materia che lo circonda, ma è insolito non solo perché è apparso in un universo così primordiale e finora detiene il record di età e distanza. Gli scienziati hanno scoperto che questo buco nero è pari a 9 milioni di volte la massa del sole in termini di massa, sebbene la maggior parte dei buchi neri conosciuti nell’universo primordiale fosse un miliardo di volte la massa del sole.
Gli scienziati affermano perché il buco nero abbia una massa relativamente piccola e come sia apparso 570 milioni di anni dopo il Big Bang rimane un mistero.
Sebbene gli astronomi abbiano ipotizzato che questi buchi neri di piccola massa possano essere apparsi poche centinaia di milioni di anni dopo la nascita dell’universo, è stato il telescopio Webb a fornire la prima prova di questa teoria. Gli scienziati ora credono che ci siano molti altri buchi neri simili ancora da scoprire.
Il Webb Space Telescope è stato anche in grado di raccogliere molti dati sulla stessa galassia CEERS 1019, inclusa la sua massa, composizione chimica e altre proprietà. Come mostrano i risultati della ricerca, in questa galassia c’è un’emergenza attiva di nuove stelle e questo potrebbe essere il risultato di una collisione con un’altra galassia. Un tale evento satura la galassia di nuova materia, provocando la crescita di un buco nero supermassiccio che la risucchia.
Gli scienziati hanno anche annunciato che nuove osservazioni effettuate dal telescopio spaziale Webb hanno permesso di scoprire due buchi neri supermassicci “leggeri”. Si trova al centro delle galassie chiamate CEERS 2782 e CEERS 746 ed è apparsa rispettivamente 1,1 miliardi e 1 miliardo di anni dopo il Big Bang. Entrambi i buchi neri hanno 10 milioni di volte la massa del Sole.
Gli astronomi hanno anche annunciato la scoperta di 11 nuove galassie nell’universo primordiale, apparse tra 470 e 675 milioni di anni dopo il Big Bang. I risultati dello studio di queste galassie potrebbero cambiare completamente l’idea di come questi oggetti si siano formati e si siano evoluti all’inizio della storia dell’universo.
focalizzare Gli scienziati hanno già scritto che un nuovo modo per misurare il tasso di espansione dell’universo usando le onde gravitazionali risolverà un problema di vecchia data in cosmologia, dicono gli scienziati. Un nuovo studio suggerisce che con l’aiuto delle onde gravitazionali è possibile scoprire il valore più accurato per il tasso di espansione dell’universo.