(ANSA) – Il ministro italiano del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderoni, mercoledì (5), non ha escluso la possibilità di applicare un salario minimo previsto dalla legge nel Paese.
In una manifestazione all’Assemblea nazionale delle comunità italiane (Anci), il politico ha spiegato che la risposta del governo “non è quella di chiudere la porta o di respingere in toto la proposta dell’opposizione sul salario minimo”.
“Fa una valutazione globale delle questioni e poi ha anche la responsabilità di definire i percorsi. Non credo ci sia voglia di mancanza di dialogo, non credo. C’è chiaramente la consapevolezza che i percorsi potrebbe essere diverso”, aggiunge Calderón.
La dichiarazione arriva il giorno dopo che i partiti di opposizione si sono incontrati in Italia per introdurre un disegno di legge che fisserebbe un salario minimo di nove euro l’ora nel paese (circa R$ 47 ai prezzi correnti). L’idea però è stata bocciata dal governo di Giorgia Meloni.
Il progetto è stato firmato da Movimento 5 Stelle (M5S), Partito Democratico (PD), Azione, Europa Verde, Sinistra Italiana (Si) e Più Europa, che hanno messo da parte le divergenze per fare pressione sul governo a favore di un salario minimo .
Attualmente, solo sei dei 27 Stati membri dell’UE non hanno un salario minimo stabilito dalla legge, inclusa l’Italia.
Secondo Calderón, “Le direttive Ue fissano un minimo per i Paesi che usano come riferimento la contrattazione collettiva, che è dell’80%, e noi siamo al di sopra di quella percentuale”.
Per il ministro italiano, il governo dovrebbe “perseguire una contrattazione collettiva di qualità, favorire il rinnovo dei contratti e fare in modo che, attraverso la trattativa, si riconoscano percorsi retributivi e bonus che rispettino pienamente i criteri stabiliti dalla Costituzione”.
“Penso che questo sia un impegno ribadito dal nostro Presidente del Consiglio”, ha concluso. (dimenticare).
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