Quando l’anno volge al termine, inizia la stagione degli eventi e dei pronostici. Per molti analisti, il 2022 sarà l’anno della ripresa e del controllo dell’economia globale pandemia Torna alle condizioni pre-pandemia. Tuttavia, senza voglia di pessimismo, il 2022 partirà con molti rischi da tenere d’occhio. Si segnala l’aumento delle tensioni geopolitiche in Europa e in Asia (in particolare per quanto riguarda Ucraina e Iran), che potrebbero sfociare in una crisi energetica, in cui i prezzi del petrolio e del gas raggiungono valori più elevati rispetto al 2021. Incertezze sul comportamento dell’inflazione e quale sarà il percorso per normalizzare la politica monetaria.
Preoccupano anche vari eventi economici. Indicatore Standard e poveri Il 500 si sta avvicinando al territorio della bolla e l’aumento dei prezzi delle case e la variazione degli affitti suggeriscono che il mercato immobiliare è più a rischio che in qualsiasi momento dalla crisi dei subprime del 2007. I tassi di interesse sono alti nel stato unito Il dollaro di solito si rafforza, causando deflussi di capitali nelle economie in via di sviluppo. Secondo le stime della Banca, il calo della spesa pubblica nel 2022 sarà di circa il 2,5% del PIL mondiale, circa cinque volte le misure di austerità che hanno rallentato la ripresa dopo la crisi del 2008.
L’agenda politica merita l’attenzione di tutti. Avremo diverse elezioni in Europa. Una lotta per la presidenza italiana a gennaio potrebbe far cadere l’Alleanza di Roma. La Francia si reca alle urne ad aprile, mentre il presidente Macron affronta l’ascesa della destra. In Brasile, ad ottobre si terranno elezioni presidenziali altamente polarizzate. Infine, a novembre, si terranno le elezioni negli Stati Uniti.
Si prevede che il consumo di energia cresca. Si stima che la domanda mondiale di petrolio salirà a 99,8 milioni di barili al giorno (b/g) nel 2022, 280mila b/g al di sopra del 2019. Tuttavia, nonostante la forte crescita dei consumi, l’offerta di petrolio sul mercato È probabile che gli Stati Uniti tornino ai volumi pre-Covid solo nel luglio 2023. Ciò rafforza i paesi esportatori di petrolio e gas, in particolare il cartello petrolifero. Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) e Russia. Di conseguenza, le aspettative sono che il prezzo medio del greggio Brent nel 2022 sarà di circa 88 dollari al barile, trainato anche dal calo delle scorte.
Insomma, avremo un 2022 con prezzi dell’energia alti, al centro di tutte le chiacchiere sulla transizione energetica. Questo scenario porterà all’inflazione e renderà difficile per l’economia riprendere la crescita. In termini di geopolitica globale, la modernità sarebbe il ritorno del potere ai paesi dell’OPEC e alla Russia, e quindi ai loro governi autoritari.