Le aziende italiane hanno avviato un nuovo progetto per il reinsediamento del comune di Maida, situato nella regione Calabria del sud Italia (punta “l’inizio”). L’iniziativa è rivolta ai discendenti di italiani nel mondo e prevede benefit quali l’assistenza occupazionale e abitativa e la rivalutazione della laurea.
L’Unione Associati è responsabile di un progetto volto a promuovere il ritorno dei discendenti italiani in collaborazione con l’Italo Descent Nell Manto (Associazione Sindacale Italo-Discendenti nel Mondo), Gaza Calabria, l’Università della Calabria e il Comune calabrese di Maida. Secondo l’agenzia di stampa italiana ANSA, è considerata una grande possibilità di crescita demografica.
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La città di Maida in provincia di Cadanzaro (Calabria) ha una popolazione di circa 4.600 abitanti ed è situata su una collina. Divenne famoso per la battaglia del luglio 1806, quando 5.236 britannici, guidati dal generale John Stuart, sconfissero i 6.129 uomini del generale Jean Rainier nell’esercito di Napoleone Bonaparte.
“L’Italia ha bisogno dei suoi discendenti italiani e degli italiani nel mondo perché è un Paese vecchio e tutto è cambiato completamente dopo l’epidemia. Ma è necessario creare le condizioni per un ritorno: abbiamo 21 milioni di italiani in Argentina, 42 milioni in Brasile, e possiamo far rivivere l’Italia in qualsiasi momento.” Dice Andrea Pacia, presidente dell’Associazione Italo-Discesa. Intervista all’ANSA.
L’idea del progetto, secondo lui, è il reinsediamento di città e piccoli comuni con discendenti italiani da aree di “crisi” del Centro e Sud America o di “meno sviluppo” rispetto all’Italia.
L’Italia è l’unico Paese al mondo dove non ci sono restrizioni alla cittadinanza. Ma questo riconoscimento è aumentato notevolmente nel tempo, con la sola intenzione di andare nei paesi europei di lingua spagnola o portoghese e nel Nord America, commenta Pacia all’agenzia di stampa.
L’ANSA rivela che tra il 1998 e il 2006 sono stati rilasciati 600.000 certificati di cittadinanza italiana, il 40% in Argentina, il 20% in Brasile, Europa, il 54% in Francia e il 25% in Svizzera.
I candidati alla cittadinanza in Argentina e Brasile, come ha detto Andrea Pacia, appartengono alla classe medio-alta, con istruzione superiore. Molti italo-argentini si recano in Spagna, a testimonianza dell’aumento del 550% della comunità italiana in quel Paese europeo, soprattutto nelle città di Madrid e Barcellona.
Secondo l’agenzia di stampa italiana, l’obiettivo del progetto è creare le condizioni per il ritorno e la permanenza in Italia dei discendenti degli italiani. Quindi l’idea è quella di unire la chiamata per l’occupazione.
“Gli imprenditori si sono messi a disposizione; inoltre ora è possibile per i richiedenti ottenere un permesso di lavoro in attesa della cittadinanza. Il riconoscimento è un diritto di nascita: fino a quando non cambierà la legge, i figli dei cittadini italiani sono italiani”, conclude Pasia con l’ANSA.
L’inizio del programma è previsto per settembre 2021 e verranno selezionati 15 candidati ai quali sarà garantito un soggiorno di sei mesi nel comune di Maida e che potranno seguire i corsi di italiano. Inoltre, l’Università della Calabria è responsabile della rivalutazione dei diplomi.
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