Ogni anno i tornei del Grande Slam vengono sempre chiusi dagli US Open, il torneo di Tennis più rinomato di tutti gli Stati Uniti. Appassionati, tifosi, scommettitori, giornalisti: tutti si ritrovano per questo appuntamento fondamentale per il mondo del tennis internazionale. Ma anche in Italia il tennis è uno sport molto seguito e anche praticato, visto che può vantare oltre un milione di tesserati in tutto il paese.
Adesso sicuramente in molti staranno festeggiando la vittoria di Camila Giorgi nel WTA 1000 di Montreal per il tennis femminile, ma ora arriveranno gli US Open, un torneo che affonda le sue radici nella storia del tennis mondiale e che ha contribuito a plasmare anche le regole usate nei tornei odierni.
La nascita degli US Open e la consacrazione del torneo
Nel 1874 furono redatte ufficialmente per la prima volta le regole del gioco del tennis. Solo qualche anno dopo, nel 1881, fu fondata la federazione tennistica americana che diede il via ai tornei. Il primissimo fu giocato sui campi verdi del Rhode Island e il primo vincitore del torneo americano fu Richard Sears (che riuscì poi a vincere sette volte il torneo in singolo e sei volte nel doppio).
Gli US Open presero la loro denominazione odierna nel 1968, diventando un torneo tennistico per professionisti. Oggi il torneo può contare 128 giocatori ogni anno in singolo e 64 team per i doppi, attirando in media 700.000 spettatori dal vivo durante tutta la competizione, milioni di telespettatori e anche sempre più bookmakers che coprono l’evento con quote US Open aggiornate in tempo reale.
Il mondo dello sport deve molto al torneo americano: già nel 1881 avevano aperto il torneo al doppio maschile, ma la svolta arrivò nel 1887 e 1889 quando furono istituiti i tornei misti e soprattutto il torneo femminile. Fu grazie a questa decisione che nelle Olimpiadi di Parigi nel 1900 furono introdotti tutti e cinque i tornei (singolo maschile e femminile, doppio maschile e femminile, misto), costringendo anche le altre discipline sportive a includere categorie femminili.
Oltre a ciò, il torneo degli US Open fu il primo a introdurre nel 1911 il concetto dell’eliminazione diretta, poi ripreso da tutti gli altri principali tornei negli anni successivi. Inoltre, al giorno d’oggi si tratta del torneo tennistico con il più grande premio in denaro al mondo. Vincere gli US Open equivale a ricevere un assegno di 2.500.000 dollari, mentre per quanto riguarda i doppi si tratta di 660.000 dollari a testa, per un totale montepremi di 57 milioni di dollari.
Inoltre, il torneo degli US Open è l’unico ad essersi giocato su tre superfici diverse. Inizialmente i campi erano in erba, ma dal 1974 ci fu un periodo di transizione dove per tre anni si giocò sulla terra in attesa poi dell’arrivo dei campi in cemento. Il torneo americano ha campi realizzati con il DecoTurf, un materiale che garantisce un attrito minore e un rimbalzo più basso alla pallina rispetto al cemento presente agli Australia Open.
Tutti dettagli che possono influenzare sia il ritmo del gioco, sia i potenziali vincitori sul campo. Per gli US Open 2021, la leggenda del tennis John McEnroe ha pronosticato la vittoria di Novak Djokovic: un suggerimento a tutti gli scommettitori e appassionati che seguiranno il torneo di quest’anno?